domenica 6 ottobre 2013

Scuola di Ascensione Globale.

Scuola di Ascensione Globale







Benvenuti alla SDAG, la Scuola di Ascensione Globale
 Come Approcciare la Realtà Spirituale


Ci sono diversi modi conosciuti sul nostro pianeta per approcciare inizialmente la questione spirituale. Da molti è vista come una questione tutt'altro che terrena, un modo per radicare nella propria vita un mondo misterioso al quale sembra necessario credere per non porsi troppi interrogativi. La sfida più grande per un ricercatore è proprio quella di affrontare di petto un mondo sconosciuto, che sia una materia terrena piuttosto che ultraterrena. L'approccio iniziale del ricercatore è sempre quello del porsi la domanda: "Perché?" . Questa è la domanda che ogni buon ricercatore si pone ogni qualvolta entra in contatto con un mondo sconosciuto.
La comprensione della realtà, di qualsiasi livello essa sia, può avvenire solo attraverso l'utilizzo della mente, e quindi dello strumento attraverso cui la mente si esprime in una forma, cioè il cervello. E cos'è l'evoluzione spirituale se non la comprensione della realtà e quindi il cambiamento dell'approccio verso di essa? Questo avviene attraverso un lavoro sui propri pensieri (genetici e personali), permettendo quindi allo spirito di discendere sempre più nella forma fisica, elevandone le vibrazioni e quindi elevando la purezza di pensiero.
Come avviene la comprensione della realtà attraverso il cervello? Può avvenire attraverso una pura comprensione razionale? E' possibile comprendere, solo attraverso l'uso del ragionamento, qualcosa che non è legato alla forma? O è forse necessario un modo per comprendere la realtà andando oltre la semplice speculazione filosofica? Ebbene, la comprensione della realtà può avvenire in modo pieno solo attraverso l'unione dei due approcci su cui si basa tutta l'esperienza spazio-temporale, cioè l'approccio emotivo e l'approccio mentale. L'approccio emotivo non è altro che ciò che si comprende attraverso l'esperienza personale ed il contatto (emotivo appunto) con l'esterno. L'approccio mentale invece non richiede il contatto esterno con il mondo, ma richiede un semplice ragionamento causale (deduttivo o induttivo) che porta poi ad una conclusione. L'uno non richiede l'altro per essere funzionante. Questi due approcci però, se non integrati tra loro, portano ad una comprensione relativa della realtà. I due emisferi del cervello rappresentano proprio tali due approcci che, sebbene tipici in media rispettivamente dell'energia maschile (approccio mentale) e dell'energia femminile (approccio emotivo) dovrebbero essere uniti tra loro ed assieme permettere una più completa comprensione della realtà.
Quindi è il nostro cervello che ci permette di comprendere la realtà che ci circonda. E quindi per essere un buon ricercatore bisogna innanzitutto usare la propria testa e filtrare tutto ciò che l'esterno ci propone come realtà e verità. Un buon ricercatore deve innanzitutto essere consapevole di poter raggiungere livelli più alti di comprensione solo attraverso un proprio lavoro interiore e personale. Ciò non significa non considerare fonti di informazione ed esperienze esterne: esse sono invece fondamentali per crearsi una propria verità. Significa invece filtrare con il proprio cervello, e quindi sia con il proprio ragionamento che con le proprie emozioni, l'informazione mentale od emotiva che arriva dall'esterno.
Cosa significa crearsi una propria verità? Significa forse crearsi una propria realtà? No, sono due cose ben diverse. La realtà che noi esseri umani qui sulla Terra viviamo è sempre la stessa realtà tridimensionale di questo pianeta. E fintantoché siamo qui viviamo tutti nella stessa realtà. Ciò non significa però che, sebbene la realtà sia la stessa, venga approcciata e quindi vissuta allo stesso modo da tutti. Da cosa dipende questo? Dipende esclusivamente dai pensieri che abbiamo dentro di noi. Sono i nostri pensieri che ci attirano determinate esperienze. Per la mia esperienza e comprensione della realtà, il simile attira il simile, e fintantoché abbiamo determinati pensieri dentro di noi, allora attiriamo esperienze legate a quei pensieri. Sei forse continuamente preoccupato della tua vita? Sei continuamente preoccupato che una cosa non possa andare bene? Sei preoccupato di qualsiasi cosa? Ciò significa che hai dentro di te il pensiero (o tecnicamente forma-pensiero) della preoccupazione. Ed è per questo che attiri queste esperienze.
Ora, se lavoriamo per rilasciare da noi questo pensiero allora anche il nostro continuo preoccuparci viene meno. Come si rilascia? Semplicemente con la volontà, o intento che dir si voglia. Per farlo però bisogna vivere l'esperienza e percepirla (approccio emotivo) e comprendere che il problema sta nel pensiero della preoccupazione (approccio mentale). Una volta capito questo, allora possiamo perdonarci per questo (nel senso di ammettere i propri sbagli ed errori) e quindi con un atto di volontà rilasciare questo pensiero da dentro di noi. In tal modo rilasciamo a livello energetico tale pensiero e, una volta che non è più dentro di noi, non attireremo più l'esperienza della preoccupazione.
L'esempio appena visto rende l'idea del modo in cui funziona la realtà sulla base della mia esperienza pratica. E' il pensiero che crea ed è il pensiero che può quindi cambiare l'approccio alla realtà in cui si vive. La realtà non cambia, ma l'approccio ad essa sì. E' vero però che quando un determinato cambiamento interiore (cioè un certo approccio alla realtà) avviene a livello globale, allora anche la realtà nel suo complesso può cambiare. Cioè affinché la realtà tutta cambi è necessario che tutti cambino. Fino a che ciò non succede, si può "solo" cambiare l'approccio ad essa. E già questo è un gran lavoro, perché richiede una continua attenzione a tutto ciò che ci accade e che pensiamo per comprenderne la ragione. E poter poi rilasciare il pensiero che ha attratto quell'esperienza non piacevole. Allo stesso modo, però, focalizzandoci su "pensieri positivi", possiamo cambiare comunque il nostro approccio alla realtà. E quindi attirare esperienze positive, dato che simile attira simile.
Quindi che cos'è l'evoluzione spirituale? Non è altro che il rendere l' approccio alla realtà sempre più puro. Lavorando su se stessi per eliminare i pensieri negativi e limitanti ed incorporare quelli positivi ed espansivi allora cambia il nostro modo di vivere. Perché è il pensiero che crea la realtà ed anche l'approccio che ognuno ha alla realtà. E cominciando quindi a lavorare sul nostro approccio, e quindi sui nostri pensieri, possiamo contribuire a cambiare la realtà stessa.
L'evoluzione è un percorso puramente interiore e personale. Attraverso l'esperienza ed il ragionamento ognuno si crea una propria verità personale. Tale verità non è altro che la propria e personale comprensione della realtà in un determinato momento. E solo focalizzandosi sulla propria esperienza e ragionando su di essa, è possibile migliorarsi ed imparare.
Tale approccio mentale ed emotivo, assieme alla evoluzione personale, comprende in sé il concetto di fede? Sì, perché la fede è sempre la base della propria verità. Ovunque c'è verità, c'è fede. E' vero però che è ben diverso avere fede nella propria o nella altrui verità. Io personalmente ho fede e fiducia nella mia verità perché è un processo di comprensione ed evoluzione interiore, ma non ho fede e fiducia in una verità altrui a meno che o sia in sintonia con la mia o il cuore mi dica che è vera. Ma rispetto comunque in modo pieno ogni verità e sono sempre pronto ad imparare dagli altri. Se una persona mi aiuta a comprendere che la mia verità o parte di essa è distorta proponendomi una verità che mi appare più pura e più logica, la ringrazio. Ritengo quindi che la verità personale, per essere in evoluzione, debba essere fluida e flessibile ad ogni cambiamento. Se non è così, significa che non vi è evoluzione. E' naturale che ci siano cose buone che rimangono, ma è bene essere flessibili e saper riconoscere quelle cattive e rilasciarle.
La fede nella propria verità è quindi di estrema importanza. Se non si ha fiducia in se stessi, come si può pensare di avere un proprio pensiero?
Ecco quindi l'approccio alla realtà spirituale che ritengo per esperienza più efficace ed efficiente: utilizzare la propria mente (attraverso il ragionamento) e le proprie emozioni (attraverso l'esperienza) per comprendere i propri limiti, superarli e creare una realtà più bella e piacevole, focalizzandosi su pensieri di unità, amore, rispetto, gioia o qualsiasi altro pensiero che si ritenga positivo e di supporto alla propria evoluzione.



Nel precedente articolo abbiamo detto che la realtà spazio-temporale si basa, a livello di comprensione della realtà stessa, sull'approccio mentale e su quello emotivo. Ora generalizziamo invece tale concetto di dualità presente nella realtà spazio-temporale per vederne la funzione.
Conosciamo per esperienza che tutti gli aspetti della nostra realtà partono all'origine da una bi-polarizzazione di pensiero: positivo/negativo, alto/basso, bello/brutto, mentale/emotivo, grande/piccolo, unità/separazione, amore/odio, ecc.
Perché ragioniamo in tale separazione di pensiero? E' forse una limitazione della nostra bassa evoluzione che ha separato il nostro pensiero in tal modo? Dal mio punto di vista no. Se esiste una realtà in cui si vive in un pensiero di sola luce tale realtà è, a nostro avviso, una distorsione dello scopo per cui lo spazio-tempo è stato creato.
La divisione bi-polare è alla base di tutta la realtà tridimensionale che viviamo. Per esperienza personale, ritengo che esista in qualsiasi dimensione di tutto il creato. E' vero però che in certi luoghi, sebbene la realtà duale esista, la polarità negativa o positiva non viene vissuta a livello fisico a causa di manipolazioni. Lo scopo dell'evoluzione è, ritengo, quello di integrare in sé tali due aspetti per incorporare in sé il concetto di unità, non di non viverli. Chiariamo comunque cosa significa qui incorporare l'unità trascendendo ed integrando la polarità.
Un pensiero è un pensiero, e come tale è una forma energetica che viene creata dalla mente e che vibra in sintonia con forme energetiche con la stessa vibrazione. La nostra forma è creata proprio dai pensieri che risiedono nella genetica alla nascita e dai pensieri che una forma incorpora durante la vita presente. Il pensiero forma la materia, e quindi è il pensiero che forma i nostri corpi. Ora, se abbiamo dentro di noi il pensiero del pessimismo, significa che continueremo a vedere la realtà in tale modo. Allo stesso modo possiamo avere dentro di noi il pensiero dell'ottimismo, e vedere sempre la realtà in modo positivo. Ora, quale di questi due modi è migliore? Quale supporta meglio la propria evoluzione? Penso nessuno dei due. Perché?
Perché ritengo che la polarità esista nello spazio-tempo per essere trascesa. Con trascendere (o rilasciare) non intendo dire che una volta che tali pensieri vengono eliminati dalla propria forma, allora non si sentiranno mai più tali parole e non esisteranno più nel proprio dizionario. Intendo dire invece che non si attirano più esperienze di quel tipo, direttamente o indirettamente. Con esperienza si intende il vivere mentalmente e/o emotivamente quell'esperienza con (in questo caso) pessimismo o ottimismo. Ma ciò non significa che non capiterà mai più nella vita di vedere persone che sono ottimiste o pessimiste. Significa invece che se capita di vederle, allora non ci si lascia influenzare minimamente, perché quelle esperienze di pessimismo o ottimismo non le attiri più, dato che hai rilasciato da dentro di te quei pensieri.
Trascendere un pensiero significa quindi che si continuerà a vederlo nella realtà esterna ma non lo si vivrà più direttamente. E quando lo si vive nella realtà esterna, non ti tocca minimamente, rimani nel tuo equilibrio. E, nel caso delle forme-pensiero di ottimismo e pessimismo, la forma-pensiero unificante che si incorpora trascendendole è quella di realismo. Definisco realismo l' essere consapevoli di creare la propria realtà ed essere consapevoli del potere del proprio pensiero.
Quindi il realista non è né ottimista né pessimista, perché semplicemente crea con il pensiero la realtà che vuole. E non ha bisogno di sperare che le cose vadano bene o essere autodistruttivo pensando che andranno male, perché sa che è lui che si crea il futuro e quindi utilizza il proprio pensiero per creare quello che vuole. E sa che, qualsiasi sia la realtà che si manifesterà, quella è la cosa giusta che doveva manifestarsi e lui non poteva fare di più. Il realista sa che ogni esperienza che capita ha un significato, e quindi accetta ogni manifestazione del futuro. Sa che attira a sé solo le esperienze che gli servono per evolvere, e sa che non sempre ciò che vuole creare per il futuro supporta veramente la sua evoluzione. Sa che simile attira simile, e sa che se attira un'esperienza non piacevole deve lavorare su se stesso per capire il pensiero che ha attirato quella esperienza.
La polarità può anche essere integrata, oltre che trascesa. Con trascendere la polarità intendo dire eliminare da dentro di sé i pensieri polarizzati e quindi non vivere mentalmente ed emotivamente esperienze polarizzate. Integrare la polarità è il secondo passo: significa incorporare in sé la forma-pensiero che fonde in sé e unifica tali due polarità. Nel caso pessimismo/ottimismo, la forma-pensiero del realismo.
Il realismo è un esempio di forma pensiero basata sull'unità. Ritengo che l'evoluzione della forma nello spazio-tempo avvenga rilasciando sempre più pensieri di separazione (o polarizzati) ed incorporando in sé sempre più pensieri di unità. Lo scopo dell'esperienza spazio-temporale, in tutti gli esseri viventi, è a mio avviso quello di ritornare a comprendere e vivere l'esperienza dell'unità. Quindi l'evoluzione spirituale può essere vista come un lungo viaggio dalla separazione estrema all'unità pura. Secondo alcune fonti metafisiche la nostra creazione, Terra e suoi abitanti compresi, rappresenta proprio il punto di massima separazione raggiunto in tutto lo spazio-tempo.
Ed è possibile che sia per questo motivo che così tanta attenzione è posta sulla Terra da esseri di questa e altre dimensioni (secondo le fonti di numerosi contattisti, studiosi del Governo Segreto e canali), perché essendo nella dimensione fisica più bassa in tutta la nostra creazione, è proprio da qui che bisogna partire per imparare le lezioni più estreme. Anche dimensioni molto elevate sono apparentemente distorte, e forse l'unico modo per risolvere la loro distorsione è supportare l'evoluzione del punto più basso di tutto lo spazio-tempo dato che, nell'unità, tutto è uno.
Quindi cosa succede trascendendo i pensieri polarizzati dalla propria forma? Succede che si incorporano automaticamente quelli naturali di unità. Ciò significa, mi ripeto, che si comincia a vedere la realtà in tutti i suoi aspetti in un'ottica di unità. E significa anche che se capita che qualcuno manifesti in nostra presenza un pensiero polarizzato di una certa forma-pensiero (es. pessimismo), non abbiamo alcuna reazione mentale e/o emotiva estrema a tale fatto, avendo incorporato in noi la relativa forma-pensiero di unità (es.realismo).
Ritengo quindi che, se è vero che ciò che ci capita attorno è uno specchio di ciò che abbiamo dentro, ciò è vero solamente nel momento in cui abbiamo una reazione emotiva e/o mentale estrema a ciò che ci capita. Quindi può succedere che, ad esempio, abbiamo già trasceso le forme pensiero di pessimismo/ottimismo ed incorporata quella di realismo, e tuttavia viviamo attorno a noi tali esperienze polarizzate in qualcuno. Questo può accadere perché comunque la forma-pensiero di unità è pur sempre l'integrazione delle due polarità, e quindi le comprende in sé. Ma, avendole integrate, continuano ad esistere nella nostra realtà ma non se ne fa esperienza diretta personalmente in modo estremo.
Abbiamo detto che le forme-pensiero di unità sono quelle naturali. Penso cioè che lo spazio-tempo viene creato dalla consapevolezza pura (o originaria) solo per fare esperienza emotiva di ciò che già sa. Ritengo che la consapevolezza pura sappia già tutto, e crei lo spazio-tempo per farne esperienza emotiva. Quindi lo spazio-tempo non dovrebbe essere distorto, ma semplicemente un luogo in cui ci sono forme che evolvono mentalmente ed emotivamente, ma senza vivere in modo diretto le polarità estreme e quindi la distruzione estrema che si è creata. A mio avviso ciò che è successo è che le polarità sono state estremizzate a causa dell'utilizzo di stampi energetici diversi dall'unico stampo energetico con cui lo spazio-tempo è stato creato, che è quello magnetico. Lo stampo elettrico e le emissioni radioattive potrebbero essere distorsioni dello stampo magnetico che hanno creato quindi una realtà spazio-temporale fortemente distorta e che esperimenta pensieri polarizzati estremi, non semplici pensieri polarizzati come dovrebbe essere in uno spazio-tempo non distorto.



Abbiamo detto nel precedente articolo che lo stampo energetico puro dello spazio-tempo è quello magnetico. Cerchiamo di spiegare ora le motivazioni che portano a questa conclusione.
La consapevolezza pura esistente al di fuori di spazio-tempo ha creato lo spazio-tempo per avere una forma energetica e quindi definita per poter fare esperienza emotiva di quello che già sa. E vivere quello che sa in una forma energetica e quindi per sua natura limitata. L'energia non è altro che la sostanza base o essenza che è stata creata dalla consapevolezza pura per costituire lo spazio-tempo, cioè tutto il creato. Tutto lo spazio-tempo si basa sull'energia.
Ora, detto che tutto si basa sull'energia nello spazio-tempo, è possibile che originariamente la consapevolezza pura possa aver creato diversi tipi di energia per rappresentare una forma vivente finita in cui fare esperienza. Ma sono dell'opinione che ciò non sia accaduto. La consapevolezza pura (Dio) è al di fuori di spazio-tempo. Non ha alcuna forma energetica. Semplicemente è. Non è nemmeno un pensiero inteso come forma energetica. L'energia serve infatti per rendere finito il sapere della consapevolezza pura.
Ogni cellula in tutto lo spazio-tempo contiene nel suo nucleo la storia di tutto il creato fino al momento presente. Il DNA non è altro che una grande memoria storica (mentale) ed esperienziale (emotiva). Tutto nello spazio tempo è formato da particelle. E tutte le particelle contengono il DNA, cioè una loro memoria interna.
La consapevolezza pura rappresenta la verità. Perché sa tutto, in quanto è essa che crea lo spazio-tempo per fare esperienza di ciò che sa. Essendo la verità, ciò significa che la verità della consapevolezza pura non è altro che la verità assoluta, cioè la vera verità. Esiste quindi una verità assoluta. E man mano che una forma nello spazio-tempo evolve, può comprendere una parte sempre più vasta di tale verità assoluta, o Verità. In un dato momento evolutivo, ogni forma ha quindi una sua verità, che non è altro che la sua comprensione della realtà. Ma tale verità personale può comprendere in sé parti della Verità ed allo stesso tempo comprendere in sé parti che non sono Verità.
Ad esempio, se faccio male ad una persona, questo agire e pensiero fanno parte della mia verità fintantoché non li elimino da dentro di me. Ma non sono parte della Verità, in quanto la consapevolezza pura, pur conoscendo il concetto di male, intende vivere solo l'innocuità. E supporta solo l'innocuità, non il far male. In questo senso esiste un concetto di giusto (Verità) ed un concetto di sbagliato (non Verità).
Come conoscere la Verità? Si può comprenderla a mio avviso solamente vivendo l'esperienza. Solo in tal modo si può comprendere ciò che è bene e ciò che è male, ciò che è giusto e ciò che è sbagliato.
Ora, detto che esiste una sola Verità, può la consapevolezza pura aver creato uno spazio-tempo che si basi su più verità? Potrebbe averlo fatto, ma dal mio punto di vista l'energia è una rappresentazione del sapere della consapevolezza pura e quindi rappresentante nello spazio-tempo della Verità.
Lo spazio-tempo quindi permette al sapere assoluto della consapevolezza pura di dividersi in tante piccole parti. Questi sono i pensieri (o forme-pensiero). Sono essi che creano la forma. A livello micro, un pensiero si può identificare con un elemento o atomo. Esistono quindi atomi puri ed atomi impuri e distorti.
I pensieri puri, in quanto rappresentanti del sapere assoluto della consapevolezza pura, rappresentano una ed una sola verità, cioè la Verità. Se la consapevolezza pura avesse creato diversi tipi di pensieri positivi e negativi, cioè in sostanza diversi tipi di energia, avrebbe rinnegato quella che è la sua conoscenza del bene e del male, e quindi l'esistenza di una sola Verità. Ed avrebbe rinnegato la sua stessa purezza ed onnisapienza di ciò che è bene e ciò che è male.
Questi ragionamenti potrebbero spiegare perché la consapevolezza pura creò una sola forma energetica per creare tutto lo spazio-tempo. E qual è tale forma energetica? Forse un'unione più elevata di tutte le diverse energie che conosciamo. Tutti sappiamo però delle incompatibilità tra diversi stampi energetici. Ad esempio i danni creati dall'energia elettrica o radioattiva su un campo elettromagnetico. Ora, se l'unica ed originaria energia pura fosse veramente una fusione tra i diversi tipi di energia conosciuti, non avrebbe senso che esistessero tali incompatibilità tra diversi tipi di energie.
Ciò significa che solo uno dei tipi di energia che conosciamo è quello giusto, perché dato che viviamo nello spazio-tempo e vi siamo dentro allora per forza abbiamo già in noi ed attorno a noi lo stampo energetico puro. Qual è allora questo stampo energetico puro? L'energia pura si può riconoscere in quanto è quella che più riflette la purezza della consapevolezza pura. Deve quindi riflettere l'innocuità e l'unità della consapevolezza pura. Cerchiamo quindi di vedere quale dei tipi di energia che conosciamo ha queste caratteristiche.
Sappiamo dei danni dell'energia elettrica e dell'energia radioattiva. Ora dato che tali energie provocano danni ad un campo elettromagnetico, significa che in tale campo c'è qualcosa che attira l'esperienza della separazione e del far male, altrimenti un campo elettromagnetico non potrebbe essere danneggiato.
Cosa significa questo? Significa che dato che l'energia elettrica danneggia alcuni campi, allora ha in sé il pensiero della separazione e della distruzione estreme. Il campo elettromagnetico attira a sé l'energia elettrica in quanto ha in sé energia elettrica, altrimenti non potrebbe attirarla. Ed allo stesso modo attira a sé l'esperienza dell'energia radioattiva, e ciò significa che ce l'ha in sé. E quindi anche il campo elettromagnetico ha in sé distruzione e separazione estreme. Se è vero che solo energie (cioè pensieri) simili si attirano, allora significa che un campo elettromagnetico comprende in sé sia l'energia elettrica che quella radioattiva, perché un campo elettromagnetico (come quello della Terra e degli umani) convive con energie elettriche e radioattive. Significa che deve avere qualcosa in sé che è in sintonia con quelle energie.
La parte del campo elettromagnetico che è in sintonia con le energie elettriche e radioattive non può essere altro che energia elettrica od un residuo di essa. Perché un campo elettromagnetico non è un campo puro ma un insieme di corrente elettrica e campo magnetico da essa generato. Ed essendo un mix, può attirare a sé esperienze che sono in sintonia con entrambe le parti che hanno costituito il mix. E quindi anche distruzione estrema, dato che l'energia elettrica può danneggiare pesantemente un campo elettromagnetico. E perché invece attira le energie radioattive nella sua realtà? Perché evidentemente è dentro di sé. E dato che anche energie elettriche e radioattive convivono tra loro, significa che hanno qualcosa in comune.
L'unica possibile e logica spiegazione di questi ragionamenti è che la vera e pura energia è quella magnetica. L'energia elettrica e l'energia radioattiva non sono altro che distorsioni di tale energia. Se fossero energie pure diverse dall'energia magnetica, allora non si sarebbero mai incontrate! Se il pensiero del campo elettromagnetico, dell'energia elettrica e dell'energia radioattiva non avessero nulla in comune, non potrebbero convivere in uno stesso luogo perché non ci sarebbe nulla che attrae l'una all'altra.
L'energia elettrica può far male? Sì. L'energia radioattiva può far male? Sì. L'energia elettromagnetica può far male? Sì. Ma dato che una delle energie che conosciamo deve essere pura, perché viviamo nello spazio-tempo e quindi una certa traccia della purezza energetica originaria deve pur esserci altrimenti non potremmo esistere, qual è? Per esclusione, è l'energia magnetica.
Da questi ragionamenti risulta che l'energia pura e l'unica energia creata originariamente e attraverso la quale si può evolvere in modo puro è quella magnetica. E che una volta che si trasmuta il proprio campo aurico in puramente magnetico, non si attirano più esperienze distruttive estreme. Si vivono sempre i poli positivo/negativo, creazione/distruzione, ma non si attirano più esperienze estreme distruttive o di "super-luce".



 Composizione dell'Energia (1° parte)

Abbiamo detto nei precedenti articoli che la consapevolezza pura (cioè Dio) creò lo spazio-tempo per fare esperienza emotiva di ciò che già sa. E la base dello spazio-tempo abbiamo detto essere l'energia. Ma come si manifesta questa energia?
Abbiamo visto che nell'evoluzione spazio-temporale si sperimenta e comprende l'unità nella dualità. Tutto ciò che è ha il suo polo che, unito a sé, costituisce l'unità di quel determinato pensiero. Quindi tutto è pensiero, dato che è il pensiero che crea. E dato che qualsiasi forma di energia rappresenta qualcosa, essa è quindi un pensiero di un certo tipo.
Tutto è pensiero, sia dentro che fuori dallo spazio-tempo. Non esiste quindi un non-pensiero, perché anche il concetto di nulla stesso è sempre un pensiero che bilancia il concetto di tutto. Ora, esiste uno spazio-tempo ed esiste un non spazio-tempo, dove si trova la consapevolezza pura. Ed allo stesso modo, all'interno di spazio-tempo, esiste l'energia ed esiste un concetto di non energia.
Materia ed energia sono sinonimi, se intendiamo con materia tutto ciò che ha una forma, una massa, una vibrazione, e quindi è energia. Usando tale terminologia, possiamo dire quindi che conosciamo materia (o energia) che è per noi visibile e materia (o energia) che per noi non è visibile. D'ora in poi userò i termini energia e materia come sinonimi.
Cos'è allora la non-energia? Non è altro che il pensiero che esiste in spazio-tempo per bilanciare il pensiero di energia. Questi due concetti assieme formano lo spazio-tempo. La non-energia non ha forma, massa o vibrazione. Esiste come concetto ma non esiste come massa. Ciò non significa che non sia percepibile con strumenti adatti. Così come oggi è possibile percepire forme energetiche non fisiche (pensiamo ai campi magnetici o ai pensieri stessi) allo stesso modo è possibile percepire la non-energia, semplicemente considerando gli effetti che essa porta sulla materia. Diciamo che la conosciamo per deduzione. La non-energia non è altro che quella che viene chiamata dalla scienza antimateria.
Ora, con questa affermazione mi discosto apparentemente dal concetto di antimateria come considerato dalla scienza odierna. Secondo molti scienziati, infatti, l'antimateria non è altro che materia ma con carica elettrica opposta. O meglio, si suppone che esista l'antimateria (cioè anti-particelle elementari unite tra loro) così come esiste la materia (particelle elementari unite tra loro). Infatti l'ipotesi dell'esistenza dell'antimateria si basa sulla scoperta di anti-particelle. Tali anti-particelle, secondo la scienza, hanno la stessa massa e le stesse caratteristiche ma carica opposta delle relative particelle. Ad esempio, il positrone (l'anti-elettrone) ha la stessa massa ma carica elettrica opposta a quella dell'elettrone. Cioè ha carica elettrica positiva.
Questa teoria dell'antimateria come scoperta dalla scienza sembra in contrasto con la mia affermazione che l'antimateria non ha massa, forma e vibrazione alcuna. Perché è non-energia. Perché dico sembra? Perché in effetti ritengo che l'antimateria come esiste oggigiorno sia distorta, così come lo è la materia, cioè lo stampo energetico. Nella polarità, se si distorce un polo, allora anche l'altro si distorce. Se il pensiero di materia (energia) si distorce, allora anche quello di anti-materia (anti-energia) si distorce.
L'antimateria, in quanto antimateria, non dovrebbe avere massa. La materia, ha massa, l'antimateria (non-materia) non ha massa. La materia è energia, l'antimateria è non-energia. La materia ha una forma, l'antimateria non ha una forma. E' così che si bilanciano le polarità, ed i concetti di materia ed antimateria non sono un'eccezione.
Nella polarità, i due poli sono simili e complementari. Simili nel senso che vivono contemporaneamente la stessa vita, cioè la stessa realtà. Complementari nel senso che i due poli hanno un significato diverso ma che si può unire.
Quindi materia ed antimateria vivono una stessa realtà (spazio-tempo) ma sono complementari come concetti. Le caratteristiche di cui sopra (massa, energia, forma) sono caratteristiche tipiche della materia. Ed è normale quindi che il concetto di non-materia (antimateria) non abbia queste caratteristiche. Sarebbe come prendere i due concetti di ricco e povero e dire che il ricco ha una macchina lussuosa, frequenta ottimi risposti, gira con un Rolex, ecc. Queste sono caratteristiche intrinseche del concetto di ricco, che ovviamente non può avere il suo concetto complementare, cioè quello di povero.
Le polarità non sono mai opposte. Sono simili e complementari. Se fossero opposte, non potrebbero fondersi per formare l'unità. Solo concetti complementari possono farlo. Nel caso della polarità povero/ricco, il concetto che unisce tali due poli è quello di abbondanza.
Quanto detto sopra può spiegare perché l'antimateria dovrebbe avere caratteristiche intrinseche complementari a quelle della materia, ma vivendo nella stessa realtà occupa lo stesso spazio e tempo della materia. Perché allora l'antimateria scoperta dagli scienziati ha massa?
Perché è antimateria distorta. La distorsione non è una caratteristica intrinseca della materia, e quindi l'antimateria non deve avere la caratteristica complementare per bilanciare il tutto. Ma vivendo nella stessa realtà, anche l'antimateria ha assunto la realtà distorta della materia. Questo ragionamento potrebbe spiegare perché l'antimateria scoperta oggi ha una massa uguale a quella della materia. Perché nella realtà spazio temporale che entrambe (materia ed antimateria) vivono contemporaneamente, è avvenuta una distorsione dello stampo energetico. E ciò quindi è avvenuto sia nella materia che nell'antimateria.
La distorsione dell'energia magnetica attraverso la creazione dell' energia elettrica e di quella radioattiva ha provocato una caduta di vibrazione energetica ( e quindi un addensamento e raffreddamento della materia) nello spazio-tempo, in quanto sono energie più potenti dell'energia magnetica. E sono energie che non supportano il bilanciamento ma tendono a creare realtà estremamente polarizzate. Allo stesso modo della materia, anche l'antimateria ha vissuto un "addensamento" della sua essenza. E quindi ha acquisito massa. E la massa, forma e vibrazione acquisite sono le stesse della materia.
 Il Karma Esiste

Come posso dimostrare che il karma esiste ? Allora, partiamo dal funzionamento del pensiero. Se io penso di essere ricco, allora penso di esserlo. Se io penso di essere povero, allora penso di essere povero. Io dimostro nella realtà quello che penso. Ciò non significa che quello che penso lo vivo subito nella realtà (cioè che se penso di essere povero allora lo divento subito) ma che pensando qualcosa allora mi influenzo in quella determinata direzione. E' il pensiero che crea la realtà. Se non fosse così, allora pensando qualcosa non influenzeremmo noi stessi. E gli altri allo stesso modo non ci influenzerebbero con i loro pensieri.
Chi ha creato tutto ciò che vediamo attorno? Chiunque l'abbia creato, prima di averlo creato nella realtà l'ha pensato. L'ha pensato e ci ha ragionato. O comunque qualcuno ha pensato ed ha influenzato un altro a farlo. E' quindi chiaro che è il pensiero che crea la realtà, anche se il tempo tra il pensiero e la creazione varia molto a seconda del pensiero e della persona. Ad esempio se penso di prendere la penna sul tavolo, allora posso prenderla subito, e quindi creo molto velocemente. Se sto guardando la TV e penso di andare a fare la spesa al negozio vicino casa, creo un po' più lentamente perché ci sono molti altri pensieri che devo manifestare prima di arrivare al negozio: prendere il telecomando, premere il pulsante per spegnere la TV, appoggiare il telecomando, alzarmi dal divano, procedere verso la porta, prendere le chiavi di casa, prendere il portafoglio, ecc… Per ogni singola azione che compiamo, vi sono uno o più pensieri che portano a manifestare quella azione, cioè quella realtà.
E' quindi chiaro che è il pensiero che crea la realtà. Ora, detto questo, ragioniamo un attimo. Perché esistono persone ricche, persone povere, persone simpatiche, persone antipatiche, persone in salute, persone handicappate, persone belle, persone brutte, ecc.? Perché esistono tutte queste differenze? Se è vero che è il pensiero che crea la realtà, allora significa che tutto ciò che abbiamo vissuto e viviamo lo creiamo noi! E' logico! Ma allora, perché una persona è brutta? Non penso che abbia pensato sin da bambino di essere brutto! Allora? Allora il pensiero che manifesta la realtà è piuttosto lento a causa della bassa vibrazione della gente. Cioè più è elevata la vibrazione della forma fisica e più velocemente si manifesta un pensiero nella realtà. E come si eleva la vibrazione della forma fisica? Semplicemente eliminando da dentro di sé i pensieri "più bassi", cioè più tendenti al buio che alla luce. I pensieri negativi, insomma.
Dato che il pensiero è energia, allora significa che i pensieri con vibrazione energetica più alta sono quelli che tendono al rispetto, all'amore, alla gioia, all'unità, cioè quei pensieri che ci fanno sentire "più lucenti", che ci fanno sentire meglio. E perché ci fanno sentire meglio? Perché sono vibrazioni energetiche più elevate di quelle momentanee. Noi viviamo i nostri pensieri. Cioè il nostro approccio alla realtà dipende dai nostri pensieri. Cambiando i pensieri, prima cambiano il nostro approccio alla realtà (ed è già molto) e poi possiamo con il tempo cambiare la realtà che ci circonda.
Ma la realtà è fatta di interazioni con molte altre persone, e quindi la realtà che ci circonda dipende anche dai pensieri di quelli con cui interagiamo. Ma comunque, ciò che è veramente importante prima di tutto è cambiare l'approccio alla realtà. E questo si può fare eliminando da dentro di sé i pensieri bassi e negativi e focalizzarsi su quelli che portano all'espansione e all'evoluzione. Bisogna rilasciare tutti i pensieri limitanti, rimanendo comunque in equilibrio, senza tuffarsi nell'illusione del "tutto bello, tutto facile!". Le sfide fanno parte della vita, e se non ci fossero come si potrebbe evolvere ed imparare? Immaginate che noia? Inoltre le sfide personali, una volta superate, danno una gioia immensa.
Quindi torniamo alla persona brutta. Perché è nata brutta? No, non è nata brutta. Nessuno nasce brutto. Tutto dipende dai pensieri a cui aderiamo e che facciamo nostri! Ora, veniamo all'influenza genetica, cioè degli antenati.
E' vero che la famiglia in cui cresciamo, il luogo in cui nasciamo ed alcune caratteristiche somatiche non le scegliamo noi, ma dipendono dalla nostra genetica. Questo mi sembra chiaro. Tutto il resto però dipende da noi, da come pensiamo. Sin da piccoli è così. Quello che pensi crei. Il problema è, come già detto, che una persona umana con una vibrazione bassa impiegherà molto tempo per vedere realizzati i propri pensieri, cioè ciò che vuole creare, e quindi i suoi sogni. Perché? Perché, come è giusto che sia in un processo evolutivo, solo evolvendo si acquista maggior potere di pensiero e quindi di creare la propria realtà. Questa è la ricompensa per le fatiche che una persona fa per migliorarsi, imparare e crescere. Si crea la propria realtà sempre più velocemente. Ovviamente se ciò che si vuole creare tira in ballo anche il potere creativo ed il pensiero di altri (e quindi la loro libertà creativa), allora le cose si complicano. Non si crea così facilmente. Dipende anche da quello che pensano loro, cioè da quello che vogliono fare. Se invece ciò che si vuole creare è una cosa puramente personale, allora si può manifestarla più velocemente.
In che modo gli antenati, cioè la nostra genetica, influenzano il nostro pensiero? Possono farlo solo se si accetta un loro pensiero, altrimenti non possono influenzare in alcun modo la propria realtà. Nella genetica del nostro DNA è registrata la vita di tutti i nostri antenati, viventi e non. Quindi dato che il DNA è la nostra memoria storica, essa contiene tutti i pensieri che i nostri antenati hanno avuto.
Lo scopo del DNA è quello proprio di permetterci di accedere alla saggezza ed esperienza dei nostri antenati e quindi evolvere. Ma per far questo dobbiamo "sintonizzarci" con i nostri antenati. E questa è una questione puramente vibrazionale.
Tutta la materia è energia. Quindi anche i nostri corpi (forme fisiche) hanno una determinata vibrazione energetica, che varia da persona a persona. E questa dipende dai pensieri che si hanno dentro. Più elevati e puri sono i pensieri che si hanno dentro di sé, più elevata è la vibrazione corporea e maggiore è la capacità di creare la propria realtà.
Quando viviamo ad una certa vibrazione corporea, quali pensieri abbiamo dentro? Questo dipende da quello che pensiamo noi. Ovvio che quando si è piccoli si pensa molto meno, e quindi si è molto più influenzati dai pensieri che già abbiamo dentro, cioè quelli che i nostri antenati avevano quando erano a quella stessa vibrazione. E sono gli stessi pensieri che la famiglia in cui cresciamo (i nostri antenati viventi) ci propone, e che noi, ancora puri ed aperti ad ogni influenza esterna, assorbiamo. Quindi i primi pensieri che abbiamo sono proprio quelli dei nostri antenati! Se non cresciamo in famiglia, saranno gli altri a mostrarci come specchio i pensieri che avevano i nostri antenati, dato che simile attira simile e quindi ciò che fanno attorno a noi gli altri lo abbiamo anche noi dentro se ci facciamo influenzare in qualche modo. Quindi che cresciamo in famiglia o meno, il risultato non cambia.
Man mano che cresciamo, ci creiamo attraverso l'esperienza dei pensieri sempre più nostri e personali. E quindi siamo sempre meno influenzati dai pensieri che i nostri antenati avevano ad una certa vibrazione, a meno che non vi aderiamo! Cioè se, ad esempio, un nostro antenato pensava al suicidio quando era alla stessa vibrazione corporea in cui siamo noi in un determinato momento, allora anche noi se pensiamo al suicidio in quel momento tenderemo a manifestare nella realtà il suicidio, tanto più velocemente quanto è maggiore il numero di nostri antenati che hanno pensato al suicidio quando si trovavano a quella determinata vibrazione. Ma se noi non pensiamo al suicidio, allora il pensiero di suicidio che uno o più dei nostri antenati avevano a quella vibrazione non ci tocca minimamente.
Ora, abbiamo capito come funziona il meccanismo di influenza del pensiero degli antenati. Man mano che eleviamo le nostre vibrazioni corporee (il che dipende solo ed esclusivamente da noi) allora incorporiamo tutta la saggezza e conoscenza che i nostri antenati avevano a vibrazioni uguali o inferiori a quella che abbiamo raggiunto noi in quel particolare momento. Ciò avviene attraverso il risveglio del DNA, cioè della memoria storica dei nostri antenati, che è rimasta sopita in noi fino ad allora. Ed incorporiamo sempre più il potere di pensiero dei nostri antenati, che in sostanza rimangono latenti (come consapevolezza) nella nostra genetica finché non li risvegliamo. Cioè il nostro DNA comprende in sé la conoscenza e l'esperienza dei nostri antenati, e quindi la loro consapevolezza, che non è altro che la comprensione della realtà.
Quindi cos'è il karma? Il karma non è altro che ciò che noi stessi manifestiamo a seconda dei pensieri che abbiamo. Il karma è genetico e quindi legato ai nostri antenati solo fino al momento in cui ci sintonizziamo sui pensieri che i nostri antenati avevano quando la loro forma fisica era alla stessa vibrazione in cui ci troviamo noi in quel momento. Se non lo facciamo e ragioniamo con la nostra testa, allora nessuno ci può influenzare, nemmeno i nostri antenati.
Come si capisce quali dei pensieri che ci passano per la testa sono nostri o sono dei nostri antenati? Bèh, in realtà non è semplice perché tutti i pensieri che vi vengono per la testa senza che derivino da un vostro ragionamento sono canalizzati. L'essere umano è un canale, se non pensa con la propria testa. Se pensa con la propria testa, nessuno può infiltrarsi e fargli pensare qualcosa. Cioè in sostanza manipolarlo.
Molti esseri umani sono diventati dei canali perché si rifiutano di pensare con la propria testa. Ed accettano quindi i pensieri che gli arrivano dall'esterno, facendoli propri. Ciò avviene attraverso la famiglia, la scuola, la cultura del luogo, e i media in particolare. E, a livello non fisico, attraverso entità o anime. Ma ciò accade solo perché molte persone non ragionano con la propria testa. Molti si sono dimenticati di avere un cervello, penso.
Una cosa è filtrare l'informazione e quindi i pensieri che arrivano dall'esterno, ragionarci su e farli propri se si comprende il loro significato e si è d'accordo, un'altra è essere un canale puro ed assorbire tutto o quasi come una spugna. Molte persone assorbono da alcuni, e filtrano da altri. Di solito assorbono i pensieri di coloro che sono ritenuti intelligenti, importanti, o degni di fiducia e filtrano o addirittura rifiutano i pensieri delle persone "normali". Ma in tal modo non possono formarsi un loro pensiero completo, e quindi non possono evolvere in modo puro.
Quindi il karma non è altro che ciò che manifestiamo con il nostro pensiero. Le azioni dei nostri antenati ci influenzano solo se noi aderiamo ai loro pensieri. Nessuno può influenzarci se non lo vogliamo. L'essere umano è stato creato per essere pienamente cosciente, cioè pienamente pensante. E per far ciò, bisogna utilizzare il cervello e ragionare sulle cose, altrimenti si diventa dei burattini. Se ciò è quello che volete, siete liberi di farlo, ma se volete costruire la vostra realtà e dare un senso alla vostra vita, allora cominciate ad usare la vostra testolina e ragionate sulla realtà e su quello che pensate. E se i pensieri che avete non vi piacciono, cambiateli! Basta solo un piccolo sforzo di volontà per comprendere i propri pensieri, rilasciare quelli che non piacciono e focalizzarsi su quelli che si preferiscono. E dato che è umano tendere a qualcosa di più bello e gioioso, allora quelli che si preferiscono saranno probabilmente pensieri di unità, amore, gioia, divertimento ed evoluzione.
Come si comprendono i propri pensieri? Facendo attenzione alle proprie reazioni emotive a ciò che si pensa ed a ciò che accade attorno. Se un pensiero, azione o parola vostra o di altri vi colpisce emotivamente, allora significa che avete in voi il pensiero che vi provoca tale reazione emotiva. Questo vale sia per pensieri positivi sia per pensieri negativi. Se, ad esempio, vi colpisce fortemente la morte di una persona, allora significa che avete ancora dentro di voi il pensiero della morte. Rilasciarlo non significa che non sperimenterete mai più la morte, ma che rilasciandolo avrete una reazione equilibrata alla morte. E finché tenete dentro il pensiero della morte, allora attirate a voi la vostra stessa morte, perché è il pensiero che crea la realtà. Non significa che rilasciando il pensiero di morte diventerete immortali, ma che vivrete quanto la vostra vibrazione ed i vostri pensieri possono permettere.
Le polarità positivo e negativo, in tutte le loro forme di pensiero ed emozione, fanno parte della realtà. Ciò che si rilascia nell'evoluzione sono i pensieri estremi positivi o estremi negativi. Anche l'indifferenza, apparentemente un pensiero neutrale, è un pensiero estremamente negativo. Perché significa rifiutare la vita, e non vivere i pensieri polarizzati che fanno parte della realtà. Eliminando i pensieri estremi, si eliminano anche le emozioni estreme ad essi connesse. E ciò non porta ad una insensibilità emotiva come si potrebbe pensare, ma porta invece a vivere il positivo ed il negativo senza eccessi, né in un senso né nell'altro. E' l'equilibrio che dà la vera gioia e permette di vivere appieno la propria vita. Gli estremi causano una eccessiva emotività ed una ridotta attività mentale o viceversa. E questo non è certo di supporto all'evoluzione personale.
Ecco il senso dell'evoluzione nella forma: comprendere la realtà attraverso la mente ed attraverso l'emozione. L'una è indipendente dall'altra, ma per comprendere e vivere in modo completo e pieno la realtà è necessario usare entrambe queste capacità.

 Reincarnazione di Chi?

Il tema più discusso in tutto il mondo religioso e new age è probabilmente quello della reincarnazione o metempsicosi. Ma cosa si intende con tale termine? Reincarnazione di chi o cosa?
In Oriente la reincarnazione è concepita come un passaggio di un'anima da un corpo vissuto nel passato ad un corpo presente. Ed in effetti questo è vero, ma è solo una parte della spiegazione del concetto di reincarnazione. Il termine "carne" che vi è dentro può trarre in inganno, ma di certo non vi è nessun collegamento con la forma fisica. Questa, una volta morta, di certo non si tramanda nei discendenti. E questo penso sia ovvio.
Cercherò ora di spiegare in modo più chiaro possibile perché un concetto di reincarnazione è logico e cosa si intende esattamente con esso.
Quando una persona muore la sua forma fisica o viene bruciata, o viene seppellita così com'è. Tali due modi di "mettere da parte" la forma fisica non sono uguali. Hanno due conseguenze ben diverse.
Quando una forma fisica viene bruciata, allora non rimangono particelle morte a livello fisico e quindi si libera l'anima ad essa connessa. Si libera quindi la consapevolezza dell'anima, ma non quella dei propri antenati. Quindi rimangono comunque nei discendenti i pensieri dei propri antenati, e quindi anche tutti i pensieri che sono stati fatti loro credere.
Quando si seppellisce una persona lasciando il corpo intero, lasciando cioè tutte le particelle della forma unite tra loro, non si supporta l'evoluzione della persona stessa, né tantomeno della Terra e di conseguenza di tutto ciò che esiste. Perché? Perché quando si seppellisce una persona non si permette all'anima e quindi alla consapevolezza che vi sono dentro di essere liberate per continuare il loro percorso evolutivo. Esse rimangono intrappolate nella forma fisica, perché esistono a livello cellulare. Per di più, il deterioramento cellulare inserisce cellule morte e quindi il pensiero di morte nella Terra stessa, e quindi la danneggia. Ad un livello più energetico, dato che i campi umani della maggior parte delle persone sono ancora elettromagnetici, si danneggia il campo magnetico terrestre. Ma questo avviene già in vita.
Perché l'anima e la consapevolezza rimangono intrappolate nella forma durante la sepoltura? Allora, una forma fisica quando cessa di vivere si deteriora pian piano. L'anima e la consapevolezza sono vive. E rimangono tali nella forma finché la forma è viva. Quando la forma muore, non fa morire anche l'anima ma la intrappola nella forma. Perché l'anima non muore? Semplicemente perché ha vibrazioni che non sono fisiche tridimensionali, sono di altri piani vibratori, anche di terza dimensione, ma non fisici. Per questo motivo, non può morire, perché non è il suo piano di realtà. Non può manifestare per se stessa il pensiero della morte. Una forma (qualsiasi sia la sua vibrazione) può manifestare il suo pensiero solo nella realtà vibrazionale in cui si trova la forma stessa. In 3° dimensione fisica, solo esseri con forme fisiche tridimensionali possono creare la realtà fisica tridimensionale, e questo vale per tutte le dimensioni. Le anime o entità (macchine non fisiche), quindi, essendo esseri con vibrazioni non fisiche di terza o altra dimensione, non possono influire su tale realtà. Possono cercare di influenzare la forma con il loro pensiero e far sì che la forma pensi qualcosa, ma non possono influire sulla realtà fisica tridimensionale in alcun modo. Solo la forma fisica tridimensionale può influenzare con il suo pensiero la realtà fisica tridimensionale. E quindi nessuna anima o entità può creare nulla qui sulla Terra fisica a meno che non siamo noi a permettere loro di condizionarci con il loro pensiero.
Quindi dato che non possono creare nulla con il loro pensiero sul nostro piano di realtà, nel momento in cui la forma fisica muore, le entità o anime ad essa connesse rimangono fregate! Perché non possono liberarsi da esse, dato che non hanno la possibilità di creare il pensiero della liberazione sul nostro piano di realtà! Capite? Quindi le anime e entità sono strettamente legate alla forma fisica in quanto la forma fisica odierna è mortale. Ma la forma fisica non è stata creata per essere mortale. Ciò è avvenuto a causa della caduta di consapevolezza, cioè della non comprensione della realtà.
E' per questo che le anime e entità che si sono connesse ad una certa forma fisica diventano poi genetiche, perché rimangono legate alla forma! E quindi rimangono legate ai discendenti. E possono "risvegliarsi" ed influenzare la mente ed il pensiero della forma solo quando la forma raggiunge la vibrazione alla quale quelle entità o anime sono state legate ad un proprio antenato.
Ora, perché un'anima o entità cerca di influenzare la nostra mente con il suo pensiero? Perché lo fa? Perché le interessa controllare esseri viventi su vibrazioni che non sono la propria? E quindi su altre realtà? Lo fa forse per aiutarci?
Se un'anima o entità fosse veramente pura ed evoluta, di certo non cercherebbe di influenzarci con il suo pensiero. Un essere evoluto non cercherà mai di influenzare gli altri con il proprio pensiero. Espone ad altri la sua verità in modo logico, ma senza voler indottrinare o manipolare gli altri. La espone in modo logico in modo che tutti possano capire. Non c'è altro modo, perché si può comprendere qualcosa solo utilizzando l'intelletto. La manipolazione di pensiero è in contrasto con il concetto di rispetto ed unità. Nell'unità, ci si supporta l'un l'altro ma non si cerca di forzare il proprio pensiero su un altro. Caso mai si ragiona sulle cose e si cerca una spiegazione logica. E' la logica che ci permette di comprendere la verità.
Ciò implica che tutte le anime o entità o persone fisiche che cercano di indottrinarci una verità senza spiegarcela in modo logico e razionale, allora cercando di manipolarci (consciamente o inconsciamente) perché non ci permettono di usare il nostro cervello. Il cervello funziona in modo logico. La realtà, a tutti i livelli, è logica. E non è possibile comprenderla se non c'è logica (consequenzialismo) in ciò che si dice.
E' in questo modo che tutt'oggi i "padroni della Terra", controllano l'umanità: dando verità stabilite, senza spiegare tutto in modo logico. E la gente "beve" tali verità senza pensare perché lo fa. Perché? Perché l'uomo ha in sé la tendenza a credere nella bontà umana. Cioè se chi è considerato importante, intelligente o ha un certo ruolo pubblico dice qualcosa, allora sarà vero perché se sono chi sono e sono arrivati dove sono significa che avranno capacità per capire la realtà e dicono la verità!
Purtroppo non si considera il fatto che la verità è logica, ed è naturale che sia così. Se un qualcosa non è logico, allora non può essere vero. E la verità donata alla gente su questo pianeta è pieno di illogicità e di "mistero". Ma alla gente va bene, perché non devono sforzarsi di pensare. E vivono senza pensare. Agiscono come degli attori in un film, in cui si dice loro cosa fare (cioè qual è la loro verità) e lo fanno.
Perché pensate che molta gente ama così tanto i film? Perché attira quell'esperienza? Semplicemente perché l'hanno in sé. Sono loro stessi degli attori in un film! Il cinema è uno degli strumenti utilizzati per influenzare il pensiero della gente. E' uno dei tanti. 
Per ragionare in modo logico bisogna unire le capacità di entrambi i nostri emisferi cerebrali: emisfero sinistro (mentale) ed emisfero destro (emotivo). Perché non basta utilizzare uno dei due? Perché l'emisfero sinistro da solo porta ad un ragionamento, ma non per forza logico. Permette di utilizzare la mente, ma non in modo logico. L'emisfero destro da solo porta a vivere solo l'esperienza emotiva, senza ragionarci sopra. Unendo le capacità di entrambi gli emisferi, si può ragionare in modo logico e comprendere la propria esperienza emotiva.
Come si possono attivare entrambi gli emisferi? Tutto dipende dalla volontà. Basta intenderlo. E' il pensiero che crea la realtà, no?
Torniamo quindi all'anima ed alle entità che rimangono legate a noi dalle vite passate dei nostri antenati. Perché quindi cercano di controllarci e metterci in testa il loro pensiero? Per lo stesso motivo per cui può farlo una persona qualsiasi: per il semplice gusto di controllarci, per il gusto del potere. E sentirsi dei registi, cioè dei creatori.
Ma non possono creare nella realtà? Non è forse il pensiero che crea la realtà? Perché allora alcune persone della Terra, le anime e le entità cercano di controllarci e darci la loro verità? Perché non possono creare nella loro realtà. Perché? Perché sono così poco evoluti che non hanno il potere e la purezza per creare velocemente, e dato che vedono che non riescono a creare da soli ciò che vogliono con il proprio pensiero, allora manipolano le menti degli altri per creare ciò che vogliono! Capite?
La manipolazione è l'unico modo per le entità eteriche di controllare la realtà di questo pianeta. Ma non sono loro che la creano con il potere del loro pensiero! Sfruttano determinati mezzi (media, emissioni di frequenze di certi pensieri via etere) per diffondere certi pensieri che poi la gente assorbe, poiché molti non filtrano con la loro testa il pensiero che arriva loro dall'esterno. E la stessa influenza, ma a livello non fisico, arriva da parte delle anime e delle entità. 
Svegliatevi, gente! Usate la vostra testa!
Il fatto che un'anima o entità provenga da una dimensione superiore alla nostra, anche di molto, dovrebbe significare che è più elevata di noi e quindi può aiutarci. Talvolta un'anima può essere d'aiuto e dare informazione vera, talvolta non dà informazione vera. E comunque sia, sia che dia informazione vera oppure no, se cerca di darci la sua verità senza spiegarcelo in modo logico, allora ci sta manipolando. Ed è sua intenzione manipolarci. Se ci spiega quello che dice in modo logico, allora significa che sta cercando di aiutarci e supporta la nostra crescita.
Perché esistono anime o entità anche di dimensioni molto elevate che vogliono controllarci? Bèh, è vero che più alta è la dimensione (e quindi la vibrazione) da cui proviene l'anima che si connette a noi, e minore è la distorsione di tale anima. Perché ci si avvicina sempre più alla sorgente prima, che è la purezza assoluta. Ma possono cercare di controllarci per tanti motivi. Ad esempio, molte anime di dimensioni molto elevate, essendo meno distorte di altri, comprendono l'importanza dell'ascensione della Terra e di tutto ciò che è in essa. E comprendendo che l'ascensione della Terra toglie loro il potere che hanno, allora attaccano la Terra e coloro che stanno supportando la sua ascensione. Questo lo spiegherò meglio più avanti.
Quindi, compreso che non tutte le anime supportano la nostra crescita e rimangono connesse alla forma quando essa muore, in che modo gli antenati ci tramandano la loro esperienza?
Questo avviene attraverso la loro consapevolezza. Attraverso la genetica si trasmette tutta l'informazione della vita dei nostri antenati, quindi tutti i loro pensieri e, dato che molti di tali pensieri furono in realtà fatti credere da entità o anime, allora anch'esse rimangono legate alla consapevolezza dei nostri antenati nella nostra genetica. Quindi consapevolezza degli antenati, consapevolezza delle anime e entità sono nella nostra genetica. Ma non si "risvegliano" fino a che non attraversiamo con la nostra forma fisica la vibrazione relativa.
Quindi la reincarnazione è da vedere come un tramandare a livello familiare determinati pensieri, sia quelli che gli antenati pensarono con la loro testa, sia quelli che altri umani, anime o entità hanno messo loro in testa. Ma è bene comprendere che tali pensieri non possono avere alcuna effetto di manipolazione su di noi, se intendiamo di comprendere la realtà e pensare solo ed esclusivamente con la nostra mente ed il nostro cervello.
Una cosa è vivere nella realtà ed imparare dall'esperienza, e quindi anche dalle esperienze e quindi pensieri degli altri, esseri fisici o non fisici che siano. Ma è necessario di intendere sempre di filtrare ogni pensiero che arriva dall'esterno con la nostra mente ed il nostro cervello. Altrimenti diventiamo degli attori di un film, e non siamo più noi i registi della nostra realtà.


 Perché Dio Esiste

Dimostrare che Dio esiste è forse la dimostrazione più difficile che ci possa essere. Vediamo comunque di fare del nostro meglio.
Da dove partire? Allora, tutto ciò che esiste è definibile a parole: essere umano, pianeta, penna, tavolo, pensiero, visibile, non visibile, bello, positivo, negativo ecc. Tutto ciò che conosciamo in dettaglio ed anche tutto ciò che non conosciamo in dettaglio è definibile. Ciò che non conosciamo, semplicemente lo definiamo "non conosciuto", se intendiamo con conoscenza la comprensione approfondita di un qualcosa. Ma anche "non conosciuto" è una definizione.
Ora, definire qualcosa significa che esiste. Se non esistesse non potremmo definirlo. Ogni parola che conosciamo ha un significato, altrimenti non esisterebbe. Se esiste ha un significato, e quindi è.
Tutti noi conosciamo la parola Dio. La usiamo in diversi modi. Chi per intendere il "padrone" di tutto ciò che esiste e giustiziere di tutto e di tutti, chi per intendere la divinità che è in ogni cosa, chi per intendere ciò che non si può conoscere (agnostici), chi come me per intendere ciò che ha creato lo spazio-tempo ed è la Verità pura. Chi per intendere qualsiasi altra definizione. Questo non ha importanza. Ciò che conta è che la parola esiste.
Ora, voi direte, ma ci sono un sacco di parole che esistono ma indicano pure fantasie. Ad esempio, le parole "cartone animato", "fantasia", "inesistente", rappresentano tutte un pensiero che indica un qualcosa che non è reale. Ma il fatto che non sia reale non significa che non esista. La realtà che viviamo noi qui è la realtà fisica di 3° dimensione del pianeta Terra. E dire che non è reale significa semplicemente che non esiste nella NOSTRA realtà, cioè quella terrestre fisica di 3° dimensione. Ma il fatto stesso che esista tale pensiero significa che è. E quindi da qualche parte è. Non nel nostro piano di realtà, ma in qualche altro piano. Quindi il concetto di Dio che ognuno ha esiste come realtà da qualche parte. Ma quello che a noi interessa è dimostrare che esista Dio, e dato che è una ed una sola la definizione che vogliamo trovare, allora significa che tra le definizioni di Dio dobbiamo trovarne una sola. E se la troviamo in modo logico, allora significa che quella definizione indica Dio. Perché?
La logica porta sempre a conclusione vere anche se non assolute. E la verità assoluta è una sola. Il che vuol dire che un ragionamento logico non porterà mai a due conclusioni differenti se il nostro obiettivo è trovare una sola definizione di verità. Se dimostriamo cioè che una cosa è vera in modo logico, allora quella cosa è senz'altro vera. Possono esserci altre verità, ma quella di certo è vera. E significa che, se altre definizioni dello stesso concetto contrastano con quella trovata in modo logico, allora o non sono vere o indicano con lo stesso termine un altro concetto.
Se troviamo in modo logico la Verità, cioè la conoscenza pura, allora quanto dimostrato logicamente non può che essere vero. Perché se voglio dimostrare una cosa precisa, in questo caso l'esistenza della Verità (cioè di Dio), e lo dimostro in modo logico, allora non può che essere vera quella definizione.
Ogni pensiero se viene espresso significa che esiste e che è. Perché tutto è pensiero. Sia dentro che fuori dallo spazio-tempo. Anche il non spazio-tempo è. Ma in quanto non spazio-tempo, per forza non ha una forma energetica come quella dello spazio-tempo, dato che l'energia come da noi conosciuta è la base dello spazio-tempo. Se lo stampo energetico fosse lo stesso sia dentro che fuori dallo spazio-tempo, allora non ci sarebbe tale distinzione. Ed anche il fatto che lo spazio-tempo esista come concetto, indica che esista un qualcosa che non sia spazio-temporale, cioè che non abbia spazio e non abbia tempo, cioè sia indefinito. E dato che spazio e tempo sono caratteristiche intrinseche dello spazio-tempo, allora il non spazio-tempo non avrà tali caratteristiche. E quindi il non spazio-tempo non ha forma energetica ed è indefinito. (vedi articoli precedenti)
Ogni pensiero che esiste nello spazio-tempo esiste anche al di fuori di spazio-tempo, perché tutto è polarità per tenere tutto in equilibrio. Perché deve esistere l'equilibrio?
Un qualcosa esiste solo se lo si può definire. Ma se si può definire una cosa, allora significa che esiste anche il suo non-essere, altrimenti non potremmo definirla. Se esiste l'essere, allora esiste anche il non essere. Perché se esistesse solo l'essere, allora esso coinciderebbe con l'infinito, ma l'infinito è infinito! E' definibile con la parola infinito solo nello spazio-tempo dove tutto è energia e quindi finito. Nel momento in cui una cosa è definibile, esiste anche il suo non-essere altrimenti non sarebbe definibile.
Il fatto stesso che la parola infinito esiste, significa che l'infinito esiste. E non è altro che ciò che non è definito, cioè è il non spazio-tempo. E quindi il non spazio-tempo esiste!
La parola equilibrio esiste, ed indica un qualcosa che è bilanciato, che non è sbilanciato né da una parte né dall'altra. Ma se esiste tale parola, esiste anche il suo non-essere, il non equilibrio. E cosa fanno equilibrio e non equilibrio assieme? Non esiste un concetto che possa fondere tali due concetti! Non sono due polarità! Se fossero due polarità, allora sarebbero simili e complementari.
Simili significa che vivono la stessa realtà. Possono equilibrio e non equilibrio convivere in una stessa realtà? Ad esempio, bello/brutto, unità/separazione, positivo/negativo, alto/basso, e tutti i pensieri ed i loro rispettivi poli possono convivere nella realtà. Ma possono il pensiero di equilibrio e non equilibrio convivere nella stessa realtà? Non possono. Perché vivere nella stessa realtà significa che possono convivere. Ma equilibrio e non equilibrio possono convivere solo in una realtà distorta. Perché bilanciato e non bilanciato non sono poli di uno stesso pensiero, sono i due stati fondamentali dello stesso concetto di pensiero.
Tutto è pensiero ed il pensiero stesso può essere bilanciato o non bilanciato. Se è bilanciato è puro e non distorto; se non lo è, è impuro e distorto. Il termine equilibrio è un sinonimo di purezza, ed è ovvio che lo stato più elevato di un pensiero e quindi di una realtà sia la purezza, cioè quindi l'equilibrio. In altre parole, armonia. E l'armonia si ha solo in uno stato di equilibrio, e quindi di purezza. Quindi purezza e non purezza non possono convivere, e se convivono c'è distorsione della realtà.
Complementari significa che si possono fondere in un unico pensiero. Ma il pensiero stesso di equilibrio rappresenta proprio lo stato di "fusione" o "equilibrio" delle polarità, e quindi di tutti i pensieri, compreso il pensiero di pensiero! Ed in quanto stato fondamentale del pensiero stesso, non può convivere con il suo non-essere, cioè con il non-equilibrio, perché verrebbe meno il concetto di purezza ed equilibrio come stato perfetto a cui tendere. E vi è forse qualcuno che non tende alla perfezione?
La perfezione è da intendere come lo stato puro, di equilibrio e di armonia. Ed ogni livello evolutivo ha il suo stato di perfezione. Cioè il suo stato di purezza. Quindi la perfezione o purezza esiste per ogni livello vibratorio in tutto lo spazio-tempo. Ed è questo a cui dobbiamo tendere. Ad essere cioè la purezza del momento.
Quindi i pensieri di equilibrio e non-equilibrio non sono due polarità, e quindi non coesistono in uno stato puro.
Ogni pensiero, di una polarità o di un'altra, può essere in equilibrio o meno. Equilibrio significa purezza, bilanciamento e "normalità". Ad esempio, vi è un concetto equilibrato o puro di positivo, ed uno equilibrato di negativo. Queste sono le polarità pure. Vi sono poi concetti di positivo o negativo non equilibrati, cioè distorti o estremi. Ad esempio, pensieri di super-luce (fantasie) o pensieri super-distruttivi (es. pensieri di estrema violenza di alcuni film). Ogni pensiero per essere puro dovrebbe essere in equilibrio. Questo vale sia per le polarità che per il pensiero unificante le polarità.
Quindi dimostrato che tutto deve essere in equilibrio per essere puro, e che il pensiero di Dio esiste anche al di fuori di spazio-tempo, allora significa che al di fuori di spazio e tempo esiste ogni definizione di Dio possibile, ma solo quella in equilibrio è pura.
Ora, il punto più interessante: se esiste Dio nel non spazio-tempo significa che non ha forma energetica ed è non-definito, dato che tale è il non spazio-tempo. I pensieri che esistono nello spazio-tempo esistono anche nel non spazio-tempo, ma non hanno forma energetica e non sono definiti, in quanto il non spazio-tempo abbiamo detto essere senza forma energetica e non definito. Ciò significa che tutti i pensieri al di fuori di spazio-tempo sono, cioè esistono, ma non sono definiti. Quindi tutti i pensieri sono all'interno di un qualcosa di non definito. E dato che possiamo definirlo con il termine non-definito, significa che è. Ma se è significa che è vero ed esiste!
Quindi esiste un qualcosa che è indefinito, che è al di fuori di spazio-tempo, che non ha forma energetica e che comprende tutti i pensieri dello spazio-tempo. Ma se contiene in sé tutti i pensieri, contiene anche in sé il pensiero stesso di pensiero. Ma se il pensiero esiste anche al di fuori di spazio-tempo, significa che è da fuori spazio-tempo che si è creato lo spazio-tempo che è definito, perché dato che lo spazio-tempo è definito non potrebbe essersi creato da solo. Un pensiero limitato non può creare se stesso. Perché?
Perché per creare un pensiero devo avere un altro pensiero che lo preceda e che contenga in sé il pensiero della creazione del pensiero successivo. Se un pensiero non contiene in sé il pensiero della creazione di un altro pensiero, non può crearlo. Risulta quindi ovvio che un pensiero limitato non può creare se stesso, in quanto se stesso non contiene il pensiero della creazione di se stesso. Egli stesso è il pensiero di se stesso, ma non ha in sé il pensiero della creazione di se stesso, cioè il pensiero che l'ha creato. Tale pensiero può averlo solo un pensiero che l'ha originato.
Seguendo tale ragionamento arriviamo alla conclusione che debba esistere nello spazio-tempo un pensiero primo da cui poi sono nati tutti gli altri pensieri. Ma chi ha creato questo pensiero primo nello spazio tempo? Risulta chiaro che può averlo creato solo un pensiero che contenesse in sé tale pensiero e tutti i pensieri che dal pensiero primo sarebbero poi generati! E questo pensiero può essere solo un pensiero illimitato.
Quindi solo un pensiero illimitato può creare qualsiasi cosa limitata, perché essendo pensiero illimitato sa tutto. E dato che il non spazio-tempo esiste per bilanciare lo spazio-tempo, risulta che lo spazio-tempo è stato creato dal non spazio-tempo, cioè dal pensiero illimitato. Il pensiero illimitato è quindi il creatore di tutto ciò che esiste di limitato. Questo pensiero illimitato possiamo chiamarlo consapevolezza pura, cioè che sa tutto, o più semplicemente Dio. Dio è Verità. Dio è Amore.

 La "Nostra" Anima

L'evoluzione personale è stata sempre chiamata evoluzione spirituale. Perché? Perché si è sempre pensato all'essere umano ed alla forma fisica come ad un qualcosa di inferiore che può "contattare" qualcosa di superiore e di non-fisico, cioè la "propria" anima (o spirito individualizzato). Secondo molte credenze religiose, è l'essere umano che ha l'onore di ospitare in sé e contattare la propria anima, considerata molto più evoluta. Ma la realtà è che è proprio il contrario. Cosa intendo dire?
Lo spazio-tempo è energia. Una certa banda vibrazionale energetica è fisica (cioè vi è vita visibile) per chi ha quelle stesse vibrazioni. Le altre vibrazioni energetiche sono sempre vita, ma risultano invisibili e quindi non vivibili come realtà da chi non è a quella vibrazione.
Lo spirito non è altro che forma vivente tanto quanto noi che si trova però in dimensioni superiori o piani di terza dimensione diversi dal nostro. Le anime quindi hanno una forma fisica tanto quanto noi nella dimensione in cui vivono. Spieghiamo meglio.
La nostra creazione è costituita da 144 dimensioni vibrazionali. La prima e seconda non sono dimensioni fisiche, sono solo dimensioni vibrazionali create dall'essere umano di terza dimensione. La 1° dimensione comprende solo pensieri super-distruttivi, la 2° dimensione comprende invece pensieri sia super-distruttivi che di super-luce. La forma fisica esiste solo a partire dalla 3° dimensione. Ed è quella in cui noi viviamo come forma, anche se molte persone sul nostro pianeta hanno in sé molti pensieri di prima e soprattutto di seconda dimensione. Se non fosse iniziato il processo di ascensione globale anche nella terza dimensione, con il tempo si sarebbero create anche forme fisiche in seconda dimensione prima e poi anche in prima. Si sarebbe potuti andare al di sotto della prima? No. Perché? Perché la 1° dimensione della nostra creazione rappresenta la dimensione più bassa che una creazione possa avere. In sostanza, il punto massimo di espansione di una creazione. E' una questione di numerologia.
Quindi dalla 3° dimensione in sù vi è forma fisica. Esiste quindi forma fisica anche in tutte le dimensioni dalla 4° fino alla 144° della nostra creazione ed oltre la nostra creazione. La forma fisica che ha una vibrazione diversa dalla banda vibrazionale del piano fisico di terza dimensione in cui noi viviamo non è visibile per noi. Ma esiste.
La 3° dimensione in tutto lo spazio-tempo è in questo momento costituita da 18 piani di realtà. E questo vale anche per la Terra. Esistono quindi 18 Terre tridimensionali su vibrazioni leggermente diverse. Ma sempre di terza dimensione. Ed esistono tutte nello stesso spazio e tempo. Sono quelle che vengono chiamate vite parallele. In ogni vita parallela, quindi, esiste un mondo fisico come il nostro, ed ognuno di noi esiste su tutte le vite parallele. Questo vale per tutti. Si nasce nello stesso momento in tutte le vite parallele e si muore nello stesso momento in tutte le vite parallele. Ma gli avvenimenti sono diversi in ogni vita parallela, a seconda dei pensieri che abbiamo in quella vita parallela.
Oltre le 18 vite parallele di 3° dimensione, esistono altre dimensioni, anch'esse divise in vite parallele. E l'essere umano è presente in tutte le dimensioni. O meglio, tutto ciò che è presente nella nostra dimensione è presente anche in dimensioni superiori. Non potrebbe essere altrimenti, dato che le dimensioni più basse sono create da dimensioni più alte, o meglio da ulteriori distorsioni del pensiero di tali dimensioni. La nostra 3° dimensione, ad esempio, è stata creata da umani che erano prima in quarta dimensione, prima ancora in quinta dimensione, e sempre più sù. In sostanza nostri antenati di molto tempo fa.
Quindi noi esistiamo come forma fisica in 18 vite tridimensionali terrestri. Ma solo questa vita fisica, che è la più bassa come vibrazione, è quella vera. Perché? Perché originariamente lo spazio-tempo fu creato solo per vivere la forma fisica, ma non furono create vite parallele e dimensioni. Queste si crearono man mano che il pensiero degli umani e degli altri esseri di una certa vibrazione si distorceva. Distorcere la purezza di pensiero significa diminuire la vibrazione. E col tempo si crearono dimensioni sempre più basse. E tra tutte le forme esistenti, la forma che ha causato il raggiungimento di tale vibrazione così bassa è stato l'essere umano.
L'essere umano è la forma fisica più bella da vivere, ma è allo stesso tempo la più complessa. E per questo solo l'essere umano può portare alla massima distruzione, ed allo stesso tempo risolvere i problemi causati. Perché nessun' altra forma nello spazio-tempo ha le capacità emotive e mentali della forma umana.
Quando venne creato lo spazio-tempo, esisteva una sola dimensione. Perché? Perché la consapevolezza pura (Dio) crea lo spazio-tempo per fare esperienza emotiva di ciò che già sa. Quindi crea delle forme attraverso le quali fare esperienza emotiva e comprendere la realtà attraverso l'esperienza di vita e l'uso della mente. Ma la forma fu creata per essere immortale. E dato che le forme dovrebbero essere immortali, non c'è bisogno di un DNA che registri l'informazione di tutti gli antenati. Il DNA serviva in origine solo per registrare le esperienze della propria vita, e basta. Le conoscenze dei propri antenati si potevano comprendere direttamente da loro, dato che le forme erano immortali. E man mano che ogni forma evolveva, comprendeva sempre meglio la Verità attraverso l'esperienza emotiva e la mente. E furono create forme con diversi livelli di complicatezza. L'essere umano è la forma più complessa che venne inizialmente creata dalla consapevolezza pura. E quindi quella che aveva più responsabilità in tutto lo spazio-tempo.
Dato che Dio sa già tutto e vuole solo fare esperienza emotiva, creò un unico piano di realtà in modo che nessuno potesse conoscere il futuro e lo creasse con il proprio pensiero e con l'azione. Con la vita, insomma. Infatti l'esistenza di dimensioni diverse fa sì che si possa vedere come si sta creando la realtà nelle dimensioni più basse. Perché la realtà passa sempre dalla vibrazione più alta a quella più bassa. Dal non-fisico al fisico. Questo durante la fase di espansione. Nella fase di contrazione dello spazio-tempo, che è iniziata proprio da pochi giorni, allora succede il contrario. La realtà passa dal fisico al non-fisico. Dalla vibrazione più bassa a quella più alta. E' per questo che l'ascensione (evoluzione) globale deve partire proprio dal pianeta Terra, perché è il punto più basso come vibrazione di tutto lo spazio-tempo. E chi porta avanti l'ascensione globale sono proprio gli esseri umani, cioè coloro che hanno creato i maggiori danni.
Quindi cosa c'è nelle dimensioni superiori? C'è lo stesso spazio-tempo che c'è in terza dimensione, ma con vibrazioni superiori. Significa che la Terra, la natura, gli animali, gli esseri umani e tutte le altre forme viventi che conosciamo qui esistono anche sopra. Significa che ognuno di noi esiste in tutte le dimensioni! Siamo degli esseri multidimensionali! E man mano che evolviamo da questa dimensione così bassa, reintegriamo quel nostro "io" che esiste in tutte le dimensioni superiori! Fino a tornare ad allineare tutte le nostre vite in tutte le vite parallele ed in tutte le dimensioni dello spazio-tempo. Questo a livello personale. A livello globale, fino a tornare ad avere un unico piano di realtà, così come dovrebbe essere.
Quindi chi sono la nostra anima, la nostra anima superiore e la nostra sorgente spirituale? Cos'è quindi lo spirito? Lo spirito non è altro che tutti i nostri "io" che esistono nelle altre dimensioni. Ad esempio, se si entra in contatto con la propria anima e dice di essere in 7° dimensione, allora significa che siamo in contatto con il nostro "io" che è simile a noi nella forma ma che è in 7° dimensione. E lo stesso vale per chi dica di essere la nostra sorgente. E' un essere umano con sembianze simili alle nostre ma in dimensioni superiori. E man mano che noi qui in basso evolviamo, raggiungiamo il nostro "io" a livelli sempre più alti e riallineamo la sua vita alla nostra. Capite perché le anime tendono a manipolarvi con il loro pensiero molte volte? Perché evolvendo non fate altro che allineare la vita del vostro "io" di una certa dimensione alla vostra vita. E questo naturalmente non va molto bene a loro. Non lo accettano con facilità, a meno che non comprendano che ciò supporta la loro stessa evoluzione. E se ciò accade, non ostacolano la vostra evoluzione, in quanto è in realtà la loro stessa evoluzione.
Avete capito cos'è l'anima? E quindi lo spirito? Non è altro che tutto ciò che esiste qui ma con vibrazioni superiori. E la propria anima e sorgente non sono altro che il proprio sé, in carne ed ossa, ma vivente su dimensioni superiori.
Perché ho detto che questo piano di realtà in cui noi viviamo è quello vero? Perché rappresenta il piano in cui i nostri sé ed i nostri antenati delle dimensioni e vite parallele superiori hanno scaricato tutti i loro pensieri più distruttivi. Cosa significa questo? Che tutte le loro ascensioni non possono essere complete. Solo da questa dimensione più bassa è possibile ascendere in modo completo. Perché solo qui si possono trascendere veramente tutte le lezioni che dobbiamo imparare, cioè solo a partire da questa dimensione si può ascendere in modo completo, senza lasciare buchi indietro dato che non ne abbiamo. Il peggio che può esistere è tutto qui, e quindi solo noi possiamo veramente ascendere in modo completo. Perché prendiamo in pieno le nostre responsabilità e non possiamo scaricare in modo completo su dimensioni più basse i nostri pensieri negativi.
Dico in modo completo perché anche su questa dimensione l'essere umano ha cercato di scaricare la propria distruttività su dimensioni più basse, creando la seconda e la prima dimensione. Ma il problema è che non si può andare più in basso di così. E quindi dobbiamo riprenderci tutti i nostri pensieri scaricati in prima e seconda dimensione e viverli a livello fisico. E rimandare ai nostri antenati ed ai nostri sé di dimensioni superiori (anime e sorgenti) tutta la negatività e distruttività che ci hanno scaricato addosso. Solo in questo modo possiamo capire cosa è giusto e cosa è sbagliato, ed iniziare ad ascendere in modo completo dalla 3° dimensione e fungere da esempio per tutte le dimensioni superiori. E guidare quindi, da questa dimensione, l'ascensione globale di tutto lo spazio-tempo.
 Carne Mangia Carne?


Il tema del vegetarianesimo è uno dei temi più discussi negli ultimi anni. Sempre più gente sembra orientata a diffidare della purezza della carne animale, o a rifiutarla per motivi ideologici, o per rispetto per gli animali, o per altri motivi.
Ma quanto conviene non mangiare carne? E' veramente così terribile per la salute? No, non è terribile. Anzi, a molta gente serve mangiare carne. Perché? Perché simile attira simile, e finché si hanno in sé pensieri di distruzione estrema, di abuso, di violenza e di morte allora è necessario mangiare carne. E' necessario mangiarla perché altrimenti non si possono trascendere quei pensieri. Perché? Perché la realtà è fatta di pensieri. Ed anche la forma quindi è fatta di pensieri. E molta gente ha ancora dentro di sé tali pensieri negativi, e quindi ha molta voglia di carne.
Se non si dà alla forma ciò di cui ha bisogno data la sua composizione di pensieri momentanea, allora la forma non può essere in salute. Solo nel momento in cui si trascendono tutti i pensieri che attirano la carne come cibo nella propria realtà, allora in quel momento la propria forma non avrà alcun più desiderio di carne. Ed oltretutto, fino a quel momento la propria forma non sarà pronta per una dieta vegetariana. Quindi se si cerca di forzare la propria evoluzione adottando una dieta vegetariana quando la propria forma richiede ancora carne (cioè si ha voglia di mangiare carne), non si fa altro che autodanneggiarsi.
Mangiare carne quindi è necessario fino ad una certa fase dell'evoluzione. E quando non sarà più necessaria, il corpo ve lo farà capire, poiché non avrà più voglia di carne. La parte non semplice sta nel riuscire a percepire ciò che il corpo richiede. Spesso i pensieri inviati dai media e da altre parti influenzano molto il proprio pensiero.
Per ascoltare il proprio corpo, è sufficiente allontanare tutti i pensieri che interferiscono nella comunicazione tra mente e corpo e sentire quello di cui si ha voglia. Le "voglie" rappresentano di solito ciò che il corpo desidera in quel momento, e cioè ciò di cui ha bisogno. E' importante quindi ascoltare il proprio corpo riguardo la propria alimentazione. E comprendere che una dieta vegetariana forzata può essere solo dannosa alla forma se non è pronta a sostenerla.
La dieta vegetariana comporta solitamente l'esclusione dalla propria dieta di carne animale (ed anche umana, per i cannibali!) e pesce. Di solito si chiama vegana la dieta che esclude anche uova, latte e derivati. Che dire di questi ultimi?
Mi sembra chiaro che nel prelevare il latte dalla mucca o da altro animale non ci sia distruzione. Vi è solamente l'appropriazione impropria di un qualcosa che non è proprio. E di certo la mucca non offre il latte, perché se lo offrisse spontaneamente allora lo farebbe da sola senza che qualcuno debba mungerla! Quindi anche qui vi è dietro un pensiero da trascendere, ed è quello della appropriazione impropria di una proprietà altrui. Cioè senza che quell'altro lo offra spontaneamente, si prende qualcosa di suo personale.
Qui bisogna distinguere tra possesso e proprietà. Per possesso intendo un oggetto che non fa parte dell'essere stesso, ma è un qualcosa che è "nelle proprie mani". Per proprietà invece intendo ciò che costituisce l'essere stesso. Ad esempio, io posseggo un orologio ma sono proprietario del mio braccio e del mio sangue. Quindi, data questa distinzione, c'è differenza se mi approprio di una proprietà o di un possesso altrui. Nel caso della mucca, il latte è sua proprietà. E si danneggia la forma stessa. Nel caso invece di un oggetto la situazione è diversa. Perché? Perché posso ridarglielo. Posso cioè ribilanciare dare ed avere. Ad esempio, prendo una penna perché mi serve dalla scrivania del mio collega e poi la ripongo dov'era. E quando torna gli dico che l'ho utilizzata. Glielo dico per correttezza. E ribilancio il prestito a livello energetico, attraverso un semplice "grazie".
Non posso forse ringraziare la mucca o altro animale per la carne o il latte che mi dona e quindi ribilanciare a livello energetico dare ed avere? No. Perché? Perché la benedizione o ringraziamento vale come bilanciamento automatico a livello energetico solo se vi sono pensieri puri in gioco. Negli altri casi, non vale. Bisogna vivere i propri pensieri negativi, viverli e trascenderli.
Sarebbe come uccidere una persona, chiederle scusa e quindi cavarsela così. O, come fa la chiesa cattolica attraverso la confessione, confessarsi a qualcuno per ciò che si ha fatto, recitare due preghiere e tutto è a posto. Se così fosse, dove sta l'evoluzione? Se mi si perdona sempre tutto e non sperimento mai le conseguenze delle mie azioni (cioè di ciò che penso), che senso avrebbero l'evoluzione e l'apprendimento?
Quando penso qualcosa, che sia frutto di mio ragionamento o di manipolazione, tendo poi a manifestarlo nella realtà. Ma come faccio a capire che sbaglio se mi si perdona sempre tutto? Cioè se non mi si fa capire che sbaglio? Sperimentare la conseguenza delle proprie azioni significa comprendere perché una cosa è sbagliata o meno. Se si ha dentro il pensiero di uccidere un altro essere, allora attireremo persone che hanno dentro questo stesso pensiero, e che quindi tenderanno ad uccidere noi stessi! Capite quindi come il pensiero che si ha dentro attiri le proprie esperienze?
Il ringraziamento è una sorta di benedizione. Ringraziando una persona, la si grazia, cioè la si benedice. Ed in questo modo, si riequilibrano le energie tra dare ed avere, senza dover contraccambiare a livello fisico. Questo metodo di riequilibrio attraverso la benedizione è necessario per mantenere tutto in equilibrio, dato che altrimenti sarebbe molto difficile mantenere il tutto in equilibrio a livello fisico. Quando non si può, si ringrazia, e quindi si benedice l'altro e si bilancia il tutto. Semplice, no? Per questo da sempre sin da bambini si insegna ai piccoli a ringraziare sempre. Perché in realtà è una forma di benedizione, cioè di ringraziamento.
Quindi, se si utilizza un possesso altrui senza chiedere il permesso, o perché ci si dimentica o perché non è fisicamente possibile, si può ribilanciare tranquillamente tutto anche a posteriori se lo si ringrazia. Questo tipo di appropriazione non è negativo, fa parte della vita quotidiana. E non è necessario trascendere alcun pensiero particolare, perché non è un atteggiamento da eliminare. Fa parte della vita. E si possono ribilanciare le energie senza problemi.
Quindi è normale che, una volta trascesi i pensieri di appropriazione di una proprietà altrui, allora anche il desiderio del latte e dei suoi derivati verrà meno. Semplicemente perché la forma non avrà più in sé tali pensieri e quindi non avrà più bisogno di latte e derivati per rimanere in salute.
Che dire invece delle uova? Nel caso delle uova, vi è distruzione. Perché si mangia comunque un essere vivente. Si mangia in sostanza un essere in crescita non ancora completamente formato. E' come mangiare un feto umano. E quindi? Anche qui lo stesso discorso della carne. Una volta trasceso il pensiero della distruzione di un altro essere in crescita allora il corpo non avrà più alcun desiderio né bisogno di mangiare uova.
Quindi cosa si mangia quando si trascendono tutti questi pensieri? Si mangia ciò che viene offerto dall'ambiente in cui viviamo. E le uniche cose che sono esplicitamente offerte sono frutta, verdura e cereali. Questo è tutto ciò che offre la Terra, che è la nostra casa ed il nostro giardino. E che dobbiamo quindi curare con tutto il nostro amore.
Con tale cibo offerto dalla Terra e dalla natura stessa per nutrirci, abbiamo tutto ciò di cui il nostro corpo necessita. E con questo cibo, si posso creare un'infinita di pietanze prelibate! L'unico limite può essere solo la creatività umana.
Si arriverà mai un giorno a vivere d'aria? Potenzialmente sì, ma è difficile che ciò avverrà mai. Perché mangiare è un piacere. Ed è anche un modo per le persone e le altre specie di ritrovarsi, stare vicini e vivere in comunità. E dato che frutta, verdura e cereali sono semplici forme fisiche che sono state create proprio per nutrire forme più complesse, non vi è alcun pensiero distruttivo legato al mangiare tale cibo.
Anche il fare esperienza di essere mangiati da forme più complesse è comunque un'esperienza che insegna, se viene fatta spontaneamente e con amore. Frutta, verdura e cereali sono forme che, pur non avendo una mente sviluppata, hanno un corpo emotivo molto sviluppato. Percepiscono le energie di ciò che sta attorno. La consapevolezza pura (Dio) creò tali forme fisiche per fare una forte esperienza emotiva, concentrandosi cioè sulla ricezione di tutte le energie che si percepiscono attraverso l'interazione con l'ambiente. Per questo sono forme estremamente sensibili.
Perché si fanno mangiare? Perché tali forme non sono altro che le forme che vengono prima degli animali e degli uomini nella scala evolutiva. E quindi si fanno mangiare da loro per cominciare a fare esperienza indiretta di che cosa sia una forma più complessa. Allo stesso modo esse si nutrono di vermi e terra. E di acqua. Gli elementi terra, acqua, fuoco e aria sono forme di vita ancora più semplici. E così sempre più in basso fino ad arrivare alle particelle elementari che sono la forma più semplice esistente.
Ora, se così è, perché allora anche gli animali che, nella scala evolutiva vengono prima dell'essere umano, non si lasciano mangiare per fare esperienza di una forma più evoluta? Perché gli animali sono forme che furono create immortali, come l'essere umano. E quindi non sono create per morire. Quindi mangiarle significa incorporare in sé il pensiero della distruzione e della morte. Le piante, invece, non furono create per essere immortali. E quindi mangiarle non implica incorporare in sé pensieri di morte e distruzione. Anzi, vi è una benedizione reciproca: si ringraziano le piante per offrirsi come cibo, ed allo stesso modo le piante ringraziano per offrire loro la possibilità di sperimentare forme più complesse.
Tutto è consapevolezza. Quindi mangiando qualcosa assorbiamo la sua consapevolezza. E quindi tale consapevolezza può giovare dello sperimentare una forma più complessa. Tali consapevolezze rimangono per sempre dentro di noi una volta mangiate? No, vi rimangono fintantoché non le eliminiamo attraverso le feci e l'urina corporei.
Questo vi dà una visione completamente nuova delle feci e dell'urina, no? Le feci e l'urina non dovrebbero scaricare tossine o cibo di scarto, ma soltanto quelle sostanze che contengono la consapevolezza di ciò che si mangia. E queste sostanze tornano alla terra. E quindi la terra le ridona alle specie di piante mangiate che quindi, reincorporando la consapevolezza entrata nelle forme animali ed umane, porta nuova esperienza e comprensione. E così evolvono.

 Intento o Affermazione?

Abbiamo detto più volte che creiamo la nostra realtà con il pensiero. Ma come avviene esattamente?
Un pensiero è un pensiero. Quando pensiamo qualcosa, che sia frutto di un nostro ragionamento o di una manipolazione, tendiamo a manifestarlo. E se accettiamo il pensiero, significa che lo vogliamo. Altrimenti non lo penseremmo. Accettiamo che ci sia, anche se non ci piace. E l'accettazione è un atto di volontà. Perché se si accetta qualcosa allora significa che si vuole accettarlo. Anche la non accettazione è un atto di volontà. Quindi?
Quindi siamo noi che accettiamo o meno un pensiero perché lo vogliamo accettare o meno. Quindi la nostra creazione, dato che dipende dai nostri pensieri, è fondamentalmente un atto di volontà. E l'intento non è altro che un altro nome per indicare la volontà. Quindi creo la realtà con l'intento di manifestare un certo pensiero.
Cos'è invece l'affermazione? Non è altro che l'affermare che una cosa è così. Cioè è un indicare lo stato presente di una certa realtà.
Varie scuole di pensiero new age e non affermano l'importanza dell'affermazione per manifestare la realtà. Cioè dicendo che un qualcosa è, allora tendo a manifestarlo nella realtà. Mi pare che non sia logico questo ragionamento. Vediamo perché.
Manifestare la propria realtà significa che ciò che mi interessa è il futuro. Dato che il passato è passato ed il presente lo sto vivendo, cerco di crearmi un futuro con il pensiero. Se affermo che una cosa è, significa che sto lavorando sul presente. E quindi? Quindi non posso cambiare nulla né adesso, né tantomeno nel futuro.
L'uso dell'affermazione per creare un futuro avrebbe senso se avessimo la capacità di manifestare istantaneamente la nostra realtà. Cioè dicendo che una cosa è, la manifesto istantaneamente. E ciò avrebbe senso. Ma purtroppo (o per fortuna) non abbiamo la capacità di manifestare istantaneamente il nostro pensiero. E quindi dobbiamo cercare di crearci un futuro con il pensiero e non manifestare il presente, dato che non possiamo cambiarlo istantaneamente.
Quindi? Quindi è necessario lavorare sul desiderio o sogno. Cioè desideriamo di manifestare una certa realtà nel futuro. In sostanza, utilizziamo la nostra volontà. Se desidero qualcosa, significa che la voglio. E quindi è necessario utilizzare l'intento per manifestare il futuro. L'affermazione lavora sul presente, in quanto si indica uno stato d'essere presente. Anche se si utilizzasse il futuro (del tipo "io sarò..") non avrebbe senso, perché si lavorerebbe sempre su uno stato d'essere, ma futuro. Ora essere significa che è così. Si afferma che è così. Ma non si può affermare che un futuro sarà in un certo modo, perché la creazione del futuro dipende non solo da noi, ma da tante altre variabili che comprendono tutto l'ambiente in cui viviamo. Quindi il futuro non è stabilito, e non ha senso dire che qualcosa sarà, dato che il futuro non è stabilito.
Ci sono sempre molte possibilità per il futuro. E ciò dipende da moltissime variabili che non possono essere misurate. Non ha senso focalizzarsi sul futuro, perché non possiamo crearlo con visualizzazioni o con affermazioni. La visualizzazione non è altro che un'affermazione fatta ad immagini. E' lo stesso concetto. Significa immaginare che una cosa è. Ma non è possibile creare il futuro con visualizzazioni. Per lo stesso motivo per cui non funzionano le affermazioni.
Diverso però è il caso della visualizzazione e dell'affermazione per manifestare qualcosa di non fisico nel presente. In questo caso hanno un senso. Infatti abbiamo la capacità di manifestare un pensiero nel non fisico istantaneamente. Ciò che richiede tempo è il portare tale pensiero a manifestarsi a livello fisico. Quindi l'uso della visualizzazione e dell'affermazione per lavorare sui corpi sottili attraverso l'utilizzo di simboli, colori o parole ha senso. Ma solo in questo caso.
Quindi per manifestare un certo futuro basta l'intento. Le visualizzazioni o affermazioni non servono a nulla. Poniamo il nostro intento e, in base alle quasi infinite variabili in gioco, si manifesterà un certo futuro. Ma il tempo tra l'intento e la manifestazione dell'intento è molto lungo per la maggior parte delle persone, anche diversi anni. Ma più si va avanti nell'evoluzione personale, e minore è il tempo che intercorre tra l'intento e la manifestazione dell'intento. Ed è questa una delle ricompense più gratificanti per l'impegno messoci nella propria evoluzione personale.
Ma è ovvio che la capacità di manifestare non sarà mai istantanea (cioè tempo nullo), dato che viviamo nello spazio-tempo ed il tempo esiste. Inoltre se così fosse significherebbe conoscere già il futuro. E ciò non avrebbe senso, perché verrebbe meno la scoperta e l'imprevisto del futuro. E' questa forse la parte più bella ed intrigante della vita! Non sarebbe inoltre coerente con ciò che abbiamo detto essere lo scopo della forma nello spazio-tempo: fare esperienza emotiva. Ma se so già il futuro perché lo creo istantaneamente, dove sta l'emozione?
 Unione tra Spirito e Forma

Abbiamo detto che lo spirito non è altro che la forma fisica di altre dimensioni. E il nostro spirito, cioè la nostra anima e sorgente, non è altro che il nostro "sé" umano e fisico nelle dimensioni superiori. Ora, in che modo eleviamo le nostre vibrazioni nella forma fisica tridimensionale?
Ciò avviene attraverso una fusione con le nostre parti multidimensionali. Cioè con il nostro spirito. Come avviene questa unione?
Man mano che noi in questa dimensione rilasciamo i pensieri limitanti ed incorporiamo quelli più elevati, raggiungiamo con la nostra forma vibrazioni sempre più elevate. Ora, una volta raggiunto un sé superiore, cosa succede? Facciamo l'esempio considerando la nostra parte di quarta dimensione. Lo stesso discorso vale anche per gli stadi precedenti in cui si raggiunge il nostro sé nelle vite parallele di terza dimensione.
Quando raggiungiamo il nostro "io" di quarta dimensione con le vibrazioni della nostra forma, questo "io" comincia a sentire dentro di sé dei pensieri che non sono suoi. Non è facile per lui/lei capire che tali pensieri non sono suoi, come non è facile per noi capire che certi pensieri non sono di nostra produzione, a meno che non cominciamo ad usare la mente per ragionare. E lo stesso vale per il sé di quarta dimensione. Fino a che non riusciamo ad allineare la sua vita con la nostra (e per far questo l'altro sé deve accettare i pensieri che sente dentro e che arrivano da noi), non possiamo procedere nella nostra evoluzione.
Cosa succede a livello vibrazionale? Succede che quando il sé di quarta dimensione allinea un suo pensiero a quello che noi proponiamo, cioè quello che è già dentro di noi, cioè nella nostra forma, allora quel pensiero che è comune alle due forme si aggiunge ad entrambe le forme. Cioè la vibrazione della mia forma tridimensionale aumenta pian piano al livello della vibrazione che raggiunge la forma di 4° dimensione integrando i miei pensieri. Cioè le due forme ad un certo punto raggiungono la stessa vibrazione e quindi si allineano fino ad avere tutti gli stessi pensieri nelle due forme. E poi entrambi possono procedere oltre nella loro evoluzione.
Ora, come è possibile che le due forme fisiche abbiano la stessa vibrazione ma rimangano in due realtà distinte? E' possibile solo perché tra le diverse dimensioni è stata creata una barriera energetica che serve per evitare che ci siano passaggi di uno stesso essere da una dimensione ad un'altra. Tali barriere non esistono all'interno di una stessa dimensione tra vite parallele. Ma esistono automaticamente nel momento in cui uno allinea tutte le vite parallele di una dimensione. Perché?
Perché se io provo a passare da una vita parallela ad un'altra, allora anche i miei "io" paralleli fanno la stessa cosa. E se io voglio passare in una certa vita parallela, anche tutti i miei sé fanno la stessa cosa. E quello di quella stessa vita parallela in cui voglio passare che fa? Non può far altro che passare nella sua stessa realtà. Ma vi è già! Significa che non passa in un'altra vita parallela. E significa quindi che le vite parallele non sono più allineate. E questo è un controsenso. Quindi nel momento in cui si allineano le vite parallele, automaticamente si crea una barriera tra sé diversi affinché non possano passare da una vita parallela all'altra. La stessa cosa capita tra dimensioni diverse.
Perché tra diverse dimensioni esistono già barriere? Perché ogni dimensione ha una comprensione della realtà diversa dall'altra. Cioè mentre vite parallele di una stessa dimensione hanno la stessa comprensione della realtà, quelli di altre dimensioni è come se vivessero già nel futuro rispetto alla realtà nostra. Perché hanno vibrazioni più alte che noi raggiungeremo solo più avanti. Quindi se ci fossero passaggi tra dimensioni all'interno di una stesso spazio-tempo, significa che potremmo già conoscere e quindi manipolare il nostro futuro!
Ma questo, per i motivi già detti, non ha senso. Perché conoscendo il futuro potremmo manipolarlo e quindi far venir meno l'esperienza emotiva, che è il vero scopo per cui esiste lo spazio-tempo. E quindi, sebbene sia possibile sintonizzarsi con i nostri sé superiori e questi possono dirci la loro realtà e cioè quello che succederà a noi, noi non possiamo manipolare il futuro. Potremmo solo sapere un possibile scenario per il nostro futuro, cioè lo scenario che avviene in una dimensione superiore. Ma questo ora non vale più, perché è iniziata la fase di contrazione dello spazio-tempo e quindi sono le dimensioni più basse che rappresentano il futuro per quelle più alte.
Quindi solo una volta che tutti i sé di tutti gli esseri viventi di una determinata creazione si allineano, allora tutta la creazione diventa ad una sola dimensione. Ed a questo punto, questa unica dimensione comincia a lavorare per riunirsi ai sé ancora più elevati. E così fino a che non si ricostituisce un solo piano di realtà in tutto lo spazio-tempo, così come dovrebbe essere.
Quindi se è vero che durante l'espansione dello spazio-tempo vi è una discesa dello spirito nella forma, nel senso che dimensioni superiori influenzano dimensioni inferiori, durante la contrazione dello spazio-tempo avviene il contrario. E' cioè la dimensione più bassa che influenza e guida quella più alta. E quindi è la forma che risale nello spirito, per così dire.

12. Anime Gemelle? Direi Forme Gemelle,
e Sono Tutte Qui!

Una delle leggende spirituali che più fanno sognare la gente è quella dell'esistenza, da qualche parte, della propria "anima gemella". Ma esiste veramente?
Cerchiamo di ragionare un attimo. Abbiamo detto che la Terra si trova nel punto più basso del creato come forma fisica. Ci troviamo in terza dimensione.Ed abbiamo detto che, essendo il punto più basso e distorto per i motivi già accennati, allora l'ascensione globale di tutto lo spazio-tempo può ripartire solo da qui. Quindi?
Quindi, dato che lo scopo dell'ascensione non è altro che quello di tornare all'unità, e quindi riunire tutti i poli dei vari pensieri, allora tra questi si dovrà riunire anche il polo del pensiero della parte maschile con il polo del pensiero della parte femminile.
Un pensiero, per essere trasceso in modo completo, deve essere sperimentato nel punto più basso e distorto, e solo da qui può poi ascendere in modo completo. I pensieri di maschile e femminile non sono un'eccezione.
Abbiamo detto anche che le polarità prima devono essere trascese, e poi devono essere integrate in un'unico pensiero che le unisca. Quindi anche per i pensieri di forma maschile e forma femminile, due polarità del pensiero di unità fisica, ci deve essere prima una trascesa di tali pensieri per permettere loro di integrarsi nel pensiero di unità fisica. Cosa significa questo?
Tutto ciò che esiste è pensiero. Esiste il pensiero della forma fisica. Esiste il pensiero della forma fisica maschile ed il pensiero della forma fisica femminile. Ed esiste il pensiero che integra tali due pensieri che è il pensiero dell'unità fisica dei poli maschile e femminile.
A livello di forma, cosa significa integrare il pensiero della forma fisica maschile ed il pensiero della forma fisica femminile? Significa semplicemente che le due forme, maschile e femminile, si uniscono fisicamente e cioè stanno assieme praticamente tutto il tempo che trascorrono nella forma. Questo perché la sintonia di pensiero, che sarà sempre maggiore tra le due forme, li attirerà sempre più l'uno all'altro, e quindi in realtà l'amore nella coppia, anziché decadere come capita in molte coppie non forme gemelle, tenderà ad aumentare sempre più.
Perché se due persone non sono forme gemelle non possono avere un amore puro duraturo? Perché ognuno dei due tenderà ad evolvere a proprio modo, in base alla propria natura. E quindi i pensieri comuni tra i due potrebbero essere sempre meno con il passare del tempo. E' vero però che può accadere che anche forme non gemelle riescano ad avere un rapporto d'amore (ma mai puro come quello tra due forme gemelle) per molto tempo.
Se ciò accade significa che uno dei due si "adatta" all'altro, cioè si adatta ai pensieri del partner. E quindi per forza continueranno a rimanere vicini. Ma non è una relazione pura, dato che uno dei due o entrambi, se vi è un adattamento reciproco, non si rende responsabile dei propri pensieri e quindi della propria vita, e quindi non evolve veramente. E si crea una forma di dipendenza.
Se due forme non gemelle continuano a crescere con la propria testa senza adattarsi all'altro, allora con il tempo il loro rapporto svanirà. Perché non avranno tanti pensieri in comune.
Ora, dato che esistono tante forme fisiche e la polarità maschile/femminile prevede la presenza di due poli, cioè maschile e femminile appunto, significa che, per ogni forma fisica, deve esistere una forma fisica simile e complementare. Non può essere altrimenti, perché anche la forma è un pensiero, e quindi il pensiero di una qualsiasi forma fisica maschile deve per forza avere da qualche parte il suo pensiero simile e contrario, cioè il pensiero della forma fisica femminile.
Detto quindi che per forza le due polarità devono esistere da qualche parte nello spazio-tempo, dove si trova l'altra parte di ognuno di noi, cioè il pensiero della forma fisica complementare e simile? In sostanza, dove si trova quella che viene chiamata "anima gemella" o, per essere più corretti, forma gemella?
Non può che trovarsi qui dove siamo noi, cioè sullo stesso piano di realtà! E quindi sulla Terra! Perché? Perché se non fosse così non potrebbe avvenire una ascensione completa dello spazio-tempo, perché affinché ciò avvenga è necessario che tutte le polarità, a tutti i livelli vibrazionali, vengano unite. Ora, se esistiamo qui in terza dimensione con una forma, significa che rappresentiamo un pensiero di terza dimensione. Ma ognuno di noi, essendo maschio o femmina, rappresenta una polarità. E dato che l'integrazione delle polarità di ogni pensiero deve avvenire dal punto più basso e distorto affinché l'ascensione sia completa, allora questo significa che su questo piano di realtà in cui viviamo da qualche parte c'è la nostra forma gemella! O comunque c'è stata finché entrambi erano in vita.
Quindi tutte le persone presenti oggi sul pianeta hanno o hanno avuto in questa vita la loro forma gemella qui sul pianeta. Nessuna persona esclusa. Il problema sta nel comprendere chi è la propria forma gemella, e non sempre si capisce al primo incontro. Perché?
Perché i pensieri che ognuno ha dentro di noi tendono a far vivere una realtà piuttosto che un'altra. E quindi tendono ad attirare certe persone piuttosto che altre. Solo nel momento in cui due persone hanno pensieri in comune, si incontreranno. E più pensieri in comune hanno, e più staranno vicini perché simile attira simile.
Questo vale anche per le proprie forme gemelle. Si attirano a sé solo quando si comincia ad avere con loro dei pensieri in comune, e ciò può avvenire solo se si rimane tendenzialmente allo stesso livello di evoluzione. Se uno dei due rimane più indietro, allora l'unione potrebbe ritardare, ma prima o poi avverrà, dato che siamo tutti qui per ascendere in modo completo ed integrato. E quindi integrare tutte le polarità, comprese quelle delle forme fisiche maschile/femminile.
I pensieri esistenti nello spazio-tempo sono quasi infiniti in numero. Man mano che si evolve, si incorporano e si integrano sempre più pensieri. E' normale quindi che più due forme hanno un livello evolutivo simile, e più è probabile che abbiano pensieri in comune.
Naturale che l'amore che c'è tra due forme gemelle non è paragonabile ad un amore tra due persone che sono assieme solo per affinità di certi pensieri (cioè in sostanza perché c'è karma tra loro). E'un qualcosa di puro, e che per questo non tramonterà mai, fintantoché si rimarrà nella forma.
Il karma può essere quindi visto come il numero di pensieri che due forme hanno in comune. Maggiore è il numero di pensieri in comune, maggiore è il karma. Quindi abbiamo karma con tutto ciò e tutti coloro con cui siamo in contatto, altrimenti non ci attireremmo l'un l'altro. Se non c'è karma, non ci si attira.
Le forme gemelle sono quindi quelle forme che, se c'è evoluzione, più passa il tempo e più hanno karma cioè pensieri in comune tra loro! Il karma può essere positivo o negativo, cioè relativo a pensieri di unità o separazione. Quelli di separazione (quindi karma negativo) comprendono sia pensieri polarizzati da trascendere, sia le distorsioni estreme di tali pensieri polarizzati (pensieri di super-luce e di super-distruzione).
Possiamo dire che, tra diversi esseri, esiste karma positivo quando i pensieri in comune sono pensieri di unità. Esiste karma negativo quando i pensieri in comune sono pensieri polarizzati ancora da trascendere. Esiste infine quello che possiamo chiamare "karma distorto" relativo ai pensieri estremi di super-luce e di super-distruzione. Distorto come sinonimo di non equilibrato.
Infatti il karma positivo e quello negativo rappresentano il karma naturale, cioè il karma che dovrebbe esistere in una realtà spazio-temporale non distorta. A causa invece della distorsione dello stampo energetico puro iniziale (magnetico) in altri stampi energetici (elettrico e radioattivo), si è creato un altro tipo di karma, cioè un tipo di attrazione di pensieri, che possiamo definire distorto.
L'energia elettrica crea una distorsione di pensiero di primo grado, l'energia radioattiva crea una distorsione di pensiero di secondo grado. Cioè l'energia radioattiva indica una distorsione di pensiero ancora superiore a quella elettrica. Se quella elettrica crea pensieri sia di super-luce che di super-distruzione, quella radioattiva crea solo pensieri di super-distruzione.
Torniamo ora alle forme gemelle. Che dire delle persone che muoiono e moriranno? Se anche loro hanno la loro forma gemella qui, la lasciano sola? Che senso avrebbe? Infatti non avrebbe alcun senso. Ciò significa che le persone che muoiono e moriranno o non hanno più qui sulla Terra la loro forma gemella, e ciò significa che non sono qui per ascendere in modo completo e puro, oppure la lasciano qui ma presto se ne partirà anche quella che rimane, dato che non può ascendere in modo completo da sola.
Quindi molti di noi hanno qui sulla Terra la nostra forma gemella. Per alcuni sarà già al proprio fianco, per altri no. E se si intende (e quindi si ha il desiderio) di ascendere in questa vita, allora sicuramente significa che la propria forma gemella è qui, ed al momento opportuno vi unirete. Quando avverrà, significa che si sarà pronti ad una vera relazione di coppia.
Cos'è quindi l'amore nella forma? Non è altro che l'attrazione reciproca dovuta alla comunanza di pensieri a livello biologico delle due forme che le attrae una all'altra. Quindi non è possibile che, in un rapporto tra due persone, una persona sia innamorata e l'altra no! Perché se si attraggono significa che entrambe hanno gli stessi pensieri dentro di loro.
Allora perché succede che spesso una persona si innamora e l'altro/a no? Perché non lo percepiscono. E perché non lo percepiscono? Perché probabilmente l'innamorato ha meno pensieri in comune con questa persona di qualcun altro. Cioè se Antonio si innamora di Silvia, significa che hanno dei pensieri in comune che li attraggono, e Silvia dovrebbe sentire la stessa cosa a meno che non ci sia un terzo o più terzi, mettiamo Paolo, che ha più pensieri in comune con Silvia di quanti ne abbia Antonio. E quindi Silvia si sentirà più attratta da Paolo che da Antonio. E quindi Silvia sarà più innamorata di Paolo che di Antonio. E se Antonio è innamorato di Silvia significa che Silvia è la persona dell'altro sesso con la quale ha più pensieri in comune in quel momento.
Cosa significa questo? Significa che per forza tutti siamo innamorati di qualcuno in ogni momento della nostra vita. Perché c'è sempre una persona dell'altro sesso con la quale condividiamo più pensieri rispetto ad altri! L'amore è alla base della vita di tutti noi e di ogni particella dello spazio-tempo. Perché Dio è amore! Ed ha creato uno spazio-tempo che si basa proprio sulla sua essenza, cioè sull'amore. Cosa sono quindi le emozioni? Non sono altro che l'espressione fisica dell'amore.
Capite quindi come l'amore sia un concetto puramente biologico? E quindi di attrazione fisica? I pensieri sono biologici nella forma, e quindi pensieri ( e quindi forme) simili si attraggono.
Perché ci sono persone omosessuali? Perché persone dello stesso sesso si attraggono? E' un fatto normale, che può accadere, e come qualsiasi cosa dipende dai pensieri che si hanno dentro. E questo, come già detto, dipende da quanto ci si lascia influenzare dalle proprie convinzioni, dai pensieri dei propri antenati, dei propri sé di altre dimensioni o vite parallele, della società, della scuola, della famiglia ecc.
Di certo comunque l'amore è amore, qualsiasi sia il sesso di due persone.
Nella realtà spazio-temporale, dove esiste la polarizzazione di pensiero, simile attira simile. I poli abbiamo detto essere infatti simili e complementari. Se simile attira simile, allora anche persone che condividono il pensiero dell'esistenza degli omosessuali e delle lesbiche, si attireranno tra loro, accentuando i pensieri che hanno in comune.  
 Che dire dell'amore a prima vista? Dato che pensieri simili si attraggono, e ciò avviene con il tempo ed in modo graduale, non è possibile che due persone si attraggano per la prima volta quando hanno molti pensieri in comune. E quindi non può esserci un vero amore a prima vista. Quello che può succedere è di avere come pensiero un certo stereotipo di partner o persona dell'altro sesso in generale (dovuto alla cultura, all'istruzione, ai media o ad altro) e che questo valga per entrambi, dato che tale pensiero non sarebbe venuto a galla se uno dei due non avesse avuto in sé tale pensiero. In tal caso può esservi una sorta di "amore a prima vista", o meglio una fantasia sul partner ideale.
Che dire invece dell'amore platonico? Cioè di un amore non fisico? L'amore non fisico non è amore, è solo una comunanza di pensieri non così forte basata su fantasie di partner ideale. Più forte è la comunanza di pensieri, e più forte è l'attrazione fisica. Se non c'è attrazione fisica, significa che non c'è una forte comunanza di pensieri, e quindi sintonia.
Ecco perché il vero amore tra forme gemelle è lento. Perché inizialmente ci si attrae perché si hanno pochi pensieri in comune, e man mano che i pensieri in comune aumentano, l'attrazione è sempre maggiore. E' vero però che una cosa particolare succede tra forme gemelle: che quando si incontrano, anche se tra loro ci sono ancora pochi pensieri in comune, si percepisce una certa attrazione fisica reciproca. Cosa che, a parità di pensieri in comune, non capiterebbe con un'altra persona.
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